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Mario Diacono


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Diacono

Mario Diacono nasce nel 1930 a Roma, dove si laurea con Giuseppe Ungaretti presentando una tesi sul futurismo, incentrata sull’analisi delle riviste «La Voce» e «Lacerba». Nel corso degli anni Cinquanta Diacono si inserisce nell’ambiente culturale della Capitale, intrecciando legami con personalità poetiche ed artistiche di spicco. Tra il 1954 e il 1955 prende a frequentare le galleria La Vetrina di Tanino Chiurazzi, dove incontra Sandro Penna, che allora faceva il mercante d’arte. Tra i due si instaura un solido rapporto di amicizia, consolidato dalla curatela da parte di Mario Diacono della silloge Croce e delizia (Longanesi 1958). Interessato all’arte d’avanguardia, a partire dal 1958 visita spesso la galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis, dove ha modo di apprezzare le opere di Achille Perilli e Cy Twombly che, in seguito, avrà modo di conoscere e frequentare accanto a Piero Dorazio, Toti Scialoja e Jannis Kounellis. Nel frattempo lavora come segretario personale di Giuseppe Ungaretti – per il quale cura l’Appendice alle Visioni di William Blake (Mondadori 1965) – e collabora con riviste quali «Il Caffè», «Tempo Presente», «Italia Domani» e «La Tartaruga». Nel 1960 conosce Edoardo Sanguineti ad un convegno su Giuseppe Ungaretti svoltosi a Cerisy-la-Salle e i due partecipano, insieme a Cesare Vivaldi, alla realizzazione del libro illustrato Scialoja, edito dalla Galleria La Salita. Il suo impegno nella diffusione della cultura d’avanguardia è testimoniato, inoltre, dalle collaborazioni con le riviste «Ana Eccetera», centrata sull’esperienza della nascente poesia verbo-visiva, «Quaderno», che dirige insieme a Stelio Maria Martini, «Continuum» (con Luciano Caruso e Stelio Maria Martini), «Linea-Sud», «Bollettino Tool», e «Marcatré», nonché dal sodalizio con Emilio Villa che, nel 1963, dà come risultato la fondazione della rivista «Ex».
Tra il 1966 e il 1967 si trasferisce a Milano dove, dopo aver realizzato l’unico numero di «Da-a/u delà», con il significativo sottotitolo A magazine of arts and literature, partecipa all’esperienza della rivista «Bit» fondata da Daniela Palazzoli e a quella dei tre numeri ciclostilati di «ããã - azioni off kulchur» di Ugo Carrega. Pubblica, inoltre, la raccolta OBJECTionS (Edizioni Tool 1968), ma poco dopo decide di trasferirsi negli Stati Uniti per insegnare Letteratura italiana all’Università di Berkeley. Resta in America dal 1968 al 1970, per poi tornarvi dal 1972 fino all’estate del 1976 (questa volta per insegnare al Sarah Lawrence College di New York). Durante questo arco di tempo, Diacono lavora al riordino del materiale per la pubblicazione della raccolta Vita d’un uomo. Saggi e Interventi di Giuseppe Ungaretti (Mondadori 1974), pubblica la monografia su Vito Acconci, conosciuto a New York nel 1969, (Vito Acconci. Dal testo-azione al corpo come testo, New York, Out of London Press, 1975), dirige la rivista «Tau/ma» insieme a Claudio Parmiggiani e pubblica alcuni saggi su «Collage». Escono, inoltre, alcuni libri-oggetto quali, ad esempio: Ever liver deliver liber (1969); Cross S, words (La Nuova Foglio 1971); Book of Eros (libroggetto, JCT 1972), Libro rosso della guardia nera e Libro nero della guardia rossa (JCT 1972), Writings 1971 (Edizioni Exempla 1973), Slanguage (Visual Art Center 1974), Tao/Ding/Tung (Archai 1975) e la cartella Descrizione realizzata con Claudio Parmiggiani (1972).
Nel 1976 Diacono conosce Achille Maramotti e decide di tornare in Italia. Si trasferisce a Bologna dove apre una galleria con Ferruccio Fata, ma il rapporto tra i due non è destinato a durare, e così, nel 1978, apre una galleria per conto proprio con il sostegno finanziario di Maramotti. Qui espone le opere di Kounellis, Parmiggiani, Calzolari e Merz e, successivamente, sposta la galleria a Roma, ove lavorerà fino al 1984, dapprima in Piazza Mignanelli, poi in via Vittoria. Nel 1984, dopo la realizzazione dell’ultima mostra dedicata a Bruno Ceccobelli, Mario Diacono chiude la sua galleria per trasferirsi nuovamente negli Stati Uniti, prima a New York e poi a Boston, dove apre una nuova galleria esponendo i quadri di Alex Katz. Nel corso di questi anni si succedono alcune pubblicazioni, tra le quali si ricordano Maza (Tau/ma, n. 6, 1975-1976); Hypercalipsis (Maramotti Editore 1976); Rever (Ex Isle Editions 1990); Pro (desuper) (intra) C.P, con Emilio Villa (Maramotti Editore 1994); Words in progress (Edizioni Morra 1997); Rose a… , con Luciano Caruso (Edizioni Eos 1999-2000).

Per ulteriori informazioni bio-bibliografiche su Mario Diacono, si rimanda all’intervista di Luca Lo Pinto Diaconia. Una conversazione con Mario Diacono, disponibile nella rivista online «Doppiozero».

[Valeria Eufemia]