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Descrizione del progetto

Il Progetto di Ricerca Verba Picta. Interrelazione tra testo e immagine nel patrimonio artistico e letterario della seconda metà del Novecento è finanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca attraverso il programma FIRB “Futuro in Ricerca 2010”. Dall’8 marzo 2012 ha sede presso l'Università degli Studi di Firenze, prima presso il Dipartimento di Italianistica, poi, dal gennaio 2013, presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali.

Il Progetto si propone di analizzare i molteplici rapporti tra sperimentazione poetica e prassi pittorica che si sviluppano nella seconda metà del Novecento italiano, sia a livello di produzione creativa che di elaborazione teorica.

La prima parte del titolo – Verba Picta – si richiama in modo esplicito alla relazione interattiva tra immagini e parole che caratterizza in vario modo la tradizione occidentale, dai codici miniati ai calligrammi alessandrini, sino alle pregiate edizioni con illustrazioni di artisti, che connotano l’epoca gutenberghiana. L’ambito di indagine si concentra quindi sullo studio della valenza visiva e spaziale del testo, e sulla relazione tra registro verbale e visivo che si realizza negli apparati paratestuali (copertine, illustrazioni, ecc…). Assumendo come base teorica sia i risultati conseguiti nel campo degli studi visuali, che la riflessione filosofica di autori come Sartre, Merleau-Ponty, Derrida, Foucault, il progetto di ricerca intende quindi definire la molteplicità delle interazioni tra parola e immagine, prendendo in considerazione un’ampia casistica di realizzazioni, dalle collaborazioni editoriali (plaquette d’arte, libri illustrati corredati litografie, xerigrafie, libri d’artista), alla interferenza tra segno letterario e pittorico nell’esecuzione di un’unica opera (poesia visiva, performance, installazioni, ecc.).

La seconda parte del titolo - Interrelazione tra testo e immagine nel patrimonio artistico e letterario della seconda metà del Novecento – circoscrive invece l’area di indagine ad un preciso arco cronologico, ovvero dal 1950 sino all’anno di avvio dell’attività di ricerca (2012), con specifico riferimento sia al patrimonio artistico che a quello letterario, a sottolineare l’intersezione tra i due ambiti all’interno di un contesto culturale quanto mai vario e ricco di scambi tra poeti, critici, pittori e musicisti. Si è poi scelto di restringere il campo di indagine all’area italiana, privilegiando inoltre come ambito di interesse la produzione poetica. L’intento è quello di proporre un’analisi storico-diacronica delle interferenze tra poesia e arti figurative nella produzione creativa e teorica delle principali correnti e dei principali autori del secondo Novecento italiano. In particolare si è scelto di centrare l’attenzione su due ambiti di sperimentazione rappresentativi di istanze poetiche diverse, come l’esperienza ermetica, caratterizzata da una prassi critica e artistica che promuove un nuovo tipo di rapporto tra pittura e poesia, e le neoavanguardie degli anni Sessanta, in cui, ad una importante riflessione di tipo teorico, si accompagna l’elaborazione di inedite modalità di interazione tra segno pittorico e poetico, sino alla realizzazione di opere basate su di un vero e proprio intercodice espressivo, che trovano la loro massima espressione nella sperimentazione verbovisiva, intrapresa dal Gruppo 70 e da altri gruppi attivi sulla scena nazionale. La decisione di centrare la ricerca su ermetismo e neoavanguardie consente dunque di mettere in evidenza le diverse modalità di interazione tra il linguaggio pittorico e quello letterario in due ambiti culturali differenti, estendendo inoltre l’analisi anche a linee di ricerca poetiche che si collocano in un’area sperimentale, lontana sia dalla koiné ermetica che dalle neoavanguardie, con autori come Giovanni Giudici, Giovanni Raboni, Maria Luisa Spaziani e Andrea Zanzotto. Infine l’ultima macroarea considerata arriva sino alla stretta contemporaneità e comprende i poeti della “Parola innamorata” e del Gruppo 93, con particolare attenzione all’opera di B. Frabotta, M. Cucchi, M. De Angelis, E. Pecora, P. Cavalli, R. Carifi, V. Lamarque, oltre ai poeti del Gruppo 93 (T. Ottonieri, M. Frixione, G. Frasca, L. Voce, B. Cepollaro, M. Bàino).

La metodologia di ricerca impiegata prevede l’utilizzo sia di strumenti archivistico-informatici che teorico-critici: i primi sono volti alla realizzazione della banca dati ospitata nel presente sito web, con la schedatura di materiali atti a ricostruire il panorama delle interrelazioni tra poesia e pittura; i secondi invece sono funzionali alla realizzazione di una serie di pubblicazioni centrate sugli argomenti individuati dal progetto.

L’obiettivo è dunque quello di offrire un’analisi della interconnessione tra le arti letterarie e quelle figurative articolata su più livelli, tra loro sequenziali: dal piano epistemico-culturale della contestualizzazione degli artisti e dei poeti presi in considerazione, a quello intertestuale delle relazioni tra testi non omogenei e tra i loro relativi codici, a quello interdiscorsivo delle interferenze tra linguaggio poetico e linguaggio pittorico, a quello infine interdisciplinare del rapporto tra i due generi.