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Renzo Biasion


Renzo

Biasion

Biasion (Treviso, 30 maggio 1914 – Firenze, 1996) frequenta a Treviso l’Istituto Tecnico, diplomandosi in Ragioneria, poi, a diciotto anni, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Arruolato in guerra, combatte in Albania e Grecia, poi viene internato in Germania e in Polonia. Tornato in Italia si trasferisce a Verona, dove conosce i pittori Pigato, Farina e Semeghini. Insegna a San Bonifacio e poi a Caprino Veronese. Scrive Tempi bruciati (Edizioni della Meridiana 1948), un diario che comprende il periodo dall’agosto del ’43 a Creta all’8 giugno 1944 nel campo di Nürnberg-Langwasser in Germania. Il secondo libro, Sagapò, raccoglie racconti relativi al periodo trascorso a Creta, poi pubblicato diversi anni dopo, nel 1954, con presentazione di Elio Vittorini (Einaudi). Nel 1950 si trasferisce a Torino dove lavora come inviato speciale per la «Gazzetta del Popolo», e dove nel 1953 allestisce la prima mostra alla Galleria La Bussola di Luigi Carluccio. Collabora con vari giornali come recensore di mostre e tiene una rubrica fissa per la rivista «Oggi». Dal 1957 al 1971 si trasferisce a Bologna, dove si dedica intensamente all’attività pittorica, con la serie della “periferie”, delle “case rosse”, dei “ritratti” e degli “interni”, questi ultimi raccolti in una antologia (Piccoli interni) pubblicata nel 1963 da Scheiwiller con presentazione di Sergio Solmi. Espone presso L’Annunciata e la galleria Barbaroux di Milano, e pubblica in edizione numerata Pasqualino Locoforte (Bucciarelli 1964) e L’obiettore di coscienza (Bischi 1966). In questi anni ricopre la cattedra di Figura al Liceo Artistico di Firenze, collabora a «il Resto del Carlino», espone come invitato alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e nelle principali rassegne di pittura e grafica nazionali ed internazionali. Hanno scritto su di lui, tra gli altri, Sergio Solmi, Raffaele Carrieri, Carlo Fruttero e Franco Lucentini, Mario Pomilio.
Un suo ricco corpus di incisioni è stato acquistato dal Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze, mentre il Museo di Senigallia gli ha dedicato una sala permanente.

Per maggiori informazioni sull’artista si rimanda al catalogo Biasion incisore. 101 opere per una donazione (Reggio Emilia, Civici Musei, 15 dicembre 2002 – 19 gennaio 2003), a cura di Fabrizio Dall’Aglio e Chiara Panizzi, Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, 2002; si segnala inoltre lo storico catalogo Acqueforti e litografie di Renzo Biasion. Catalogo dell’opera completa, introduzione di Salvatore Maugeri, Torino, Salamon, 1973.

[Teresa Spignoli]