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Arnaldo Pomodoro


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Pomodoro

Arnaldo Pomodoro (Marciano di Romagna, RN, 1926) compie gli studi superiori a Rimini e, dopo l’esperienza della guerra, si diploma come geometra. Svolge tale professione presso il Genio Civile di Pesaro e nella stessa città frequenta l’Istituto d’Arte, apprendendo il mestiere di orefice e iniziando a creare gioielli insieme al fratello Giò e a Giorgio Perfetti, con il nome collettivo di gruppo 3P. Negli stessi anni si interessa agli studi di scenografia in ambito teatrale.  Nel 1954 si trasferisce a Milano, dove stringe amicizia cono molti artisti, tra cui Fontana, Baj, Dangelo. Le sue prime mostre si svolgono assieme al fratello a Firenze, Milano e a Roma alla Galleria L’Obelisco, dove Sinisgalli presenta personalmente il gruppo 3P. Nella capitale incontra Alberto Burri, Asger Jorn e Emilio Villa. La sua prima personale si tiene nel 1955 alla Galleria il Naviglio di Milano. L’anno successivo, conclusasi l’esperienza del gruppo 3P, partecipa col fratello Giò alla Biennale di Venezia, cui tornerà nel 1964 e nel 1988 con una sala dedicata, e conosce Emilio Vedova e Giuseppe Santomaso. Nel 1957 Guido Ballo presenta il suo lavoro in una mostra a Torino e poi a Roma. Partecipa più volte alla Triennale di Milano e dopo una serie di esposizioni in area mitteleuropea (Colonia, Düsseldorf, Bruxelles) nel 1959 si reca negli Stati Uniti, dove tornerà in veste di insegnante per varie università, e finanziato dal Ministero degli Esteri organizza mostre per la promozione degli artisti italiani. Nel 1963 realizza la sua prima Sfera e partecipa alla Biennale di San Paolo dove viene premiato per la sua attività scultorea. Del 1965 è la mostra alla Galleria Marlborough di Roma, accompagnata da un catalogo con poesie di Francesco Leonetti e Roberto Sanesi. Nel 1974 realizza il primo libro-oggetto in collaborazione con José Luis Borges (Siete poemas sajones/Seven Saxon Poems, Plain Wrapper Press 1974) e nel 1976 si tiene una mostra allo Studio Marconi di Milano, con in catalogo testi di Barilli, Isgrò, Tadini. Risalgono agli anni ’80 le scenografie teatrali più importanti, tra cui si ricordano quella per la Semiramide di Rossini al Teatro dell’Opera di Roma e per l’Orestea di Gibellina di Isgrò al Teatro Massimo di Palermo. Nel 1984 ha luogo l’importante complessiva al Forte di Belvedere di Firenze, con in catalogo scritti di Italo Mussa e interviste di Leonetti, mentre l’anno successivo espone in Giappone (Tokyo, Osaka) e negli Stati Uniti (Santa Barbara, San Francisco). Nello stesso anno realizza un libro d’artista con il poeta Miklos N. Varga (De-cantare Urbino, Edizioni della Pergola 1985) e quindi con Paolo Volponi (Paolo Volponi Lungo la traccia (due poemetti) / Arnaldo Pomodoro Un pensiero visivo (opera grafica), Edizioni Rizzardi 1987). Nel decennio seguente nascono altre collaborazioni editoriali, tra cui si menzionano quella con Guido Ballo (Sette poesie, Edizioni d’Arte 2RC 1991) e quella con Attilio Bertolucci (La gioia delle rose e del cielo, Edizioni Proposte d’Arte Colophon 1993). Negli anni ’90 fonda il Centro per il Trattamento Artistico dei Metalli (TAM), scuola di design, gioiello e scultura, e istituisce la Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, presso la cui galleria curerà mostre di vari artisti, tra cui Fontana, Novelli, Kounellis e altri. Del 1996 è la scultura Sfera con sfera donata dal governo italiano all’ONU e nel 1997 si tiene a San Leo un’importante mostra con presentazione in catalogo di Achille Bonito Oliva e scritti inediti di Volponi. Nel 2001 presso la Biblioteca di via Senato a Milano ha luogo una rassegna curata da Flaminio Gualdoni sui libri d’arte realizzati in collaborazione con scrittori e poeti, gli interventi in riviste come «Il gesto» e «L’immaginazione» e le pagine di bronzo dedicate ad amici e artisti. Nel 2004 viene realizzata un’antologica per le strade di Lugano, con in catalogo scritti di Giovanni Raboni, ed espone in una collettiva organizzata da Renato Barilli articolata in diverse sedi espositive marchigiane. Nel 2005 con una mostra alla Galleria 2RC di Roma viene presentato il libro Sette frammenti da L’arte dell’uomo primordiale di Emilio Villa (Cento Amici del Libro 2004) con le calcografie ad esso ispirate. Nel 2013 partecipa ad alcune esposizioni collettive, tra cui si sottolineano quella alla Triennale e quella alla Fondazione Marconi curata da Achille Bonito Oliva sul Gruppo 63.

Per maggiori informazioni bio-bibliografiche sull’artista si rimanda a Arnaldo Pomodoro, Le opere e i libri, a cura di F. Gualdoni, Biblioteca di via Senato Edizioni, 2001 (catalogo della mostra tenutasi alla Biblioteca di via Senato a Milano nel 2001) e al sito www.arnaldopomodoro.it/.

[Monica Pesce]