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Bona De Pisis


Bona

De Pisis

All’anagrafe Bona Tibertelli (Roma, 12 settembre 1926 – Parigi, 25 agosto 2000), nipote del pittore Filippo De Pisis, da cui deriva il nome di Bona De Pisis, con cui firma le sue opere e i suoi scritti. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Modena, dove studia all’Istituto d’Arte “A. Venturi”, poi, in seguito alla morte del padre, si trasferisce a Venezia dallo zio Filippo De Pisis e completa la sua istruzione all’Accademia di Belle Arti. Nel 1947 compie il suo primo viaggio a Parigi, dove incontra lo scrittore francese André Pieyre de Mandiargues, con il quale si sposa a Venezia nel 1950, stabilendosi definitivamente nella capitale francese. Inizia a frequentare assiduamente il gruppo surrealista, partecipando a varie collettive del movimento, tra cui si ricordano l’Exposition Internationale du Surréalisme (Galerie Daniel Cordier, Parigi, 1959-1960), Le Surréalisme (Galerie Charpentier, Parigi, 1964), Trésors du Surréalisme (Casino Municipal, Knokke-Le Zoute, 1968) e Signes d’un renouveau surréaliste (Galerie Isy Brachot, Bruxelles, 1969). Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta è invitata al «Salon de Mai» (con cui collabora fino al 1953) e più tardi al «Salon Comparaisons», partecipa inoltre ad esposizioni internazionali di grafica e di pittura (Exposition des jeunes artistes graveurs à Paris, Kudo Galery, Tokyo, 1969; Biennale Internazionale della Grafica, Mentone, 1969). La sua prima personale si tiene nel 1952 alla Galerie Berggruen di Parigi e ad essa segue a distanza di un anno la prima mostra in Italia tenutasi alla Galleria del Milione di Milano nel 1953, con presentazione di Giuseppe Ungaretti, che Bona aveva conosciuto a Roma tramite Filippo De Pisis (il testo sarà poi pubblicato anche nel catalogo della mostra personale dell'artista tenutasi a Modena, Saletta degli Amici degli Artisti, 14-26 aprile 1953, poi nella rivista «Le Disque Vert», Bruxelles, a. I, n. 2, Mai-Juin 1953, quindi nel catalogo della mostra personale di Bona a Roma, Galleria Selecta, 3-12 dicembre 1956). Da segnalare inoltre la mostra alla Vetrina di Chiurazzi  di Roma nel 1954, con testo di Gino Severini, e poi le personali in Italia e all’estero: Galerie La Baleine (Cairo, 1955), Galerie La Cour d’Ingres (Parigi, 1960, con testo di André Pieyre de Mandiargues), Knapik Gallery (New York, 1960), Galleria Schwarz (Milano, 1962, con testo di Marco Valsecchi), Galerie XXe Siècle (Parigi, 1965), Galleria del Cavallino (Venezia, 1967), Galleria San Sebastianello (Roma, 1973). Nel 1976 si tiene a Parigi alla Galerie de Seine la mostra antologica Bona: vingt-cinq ans d’imagination et de creation, mentre nel 1971 André Pieyre de Mandiargues le dedica il volume Bona, l’amour et la peinture (Genève, Skira); nel 1990 si segnala inoltre la mostra Bona, assemblages et peintures (Brest, Le Quartz, 1990). All’attività pittorica, Bona affianca l’attività in ambito letterario, con la curatela degli scritti dello zio Filippo De Pisis, e la pubblicazione di due raccolte poetiche: I lamenti di Serafino, Roma, Le parole gelate, 1985; À Moi-même, Fontfroide-le-Haut, Fata Morgana, 1988. Con il nome di Bona Pieyre de Mandiargues firma inoltre l’autobiografia Bonaventure (Parigi, Stock, 1977), cui segue un’altra autobiografia scritta in italiano ma pubblicata postuma solo in traduzione francese: Vivre en herbe (trad. francese di Claude Bonnafont, prefazione di Sibylle Pieyre de Mandiargues, Parigi, Gallimard, 2001). Ha illustrato con acqueforti testi di Sade, Octavio Paz, André Pieyre de Mandiargues, Filippo De Pisis, Giuseppe Ungaretti.

Per maggiori informazioni sull’artista, si rimanda al catalogo Surrealisti italiani attraverso le collezioni della Galleria Nazionale d’Arte moderna, a cura di Mario Ursino e Marcella Cossu, Milano, Electa, 2005; nonché al saggio di Helène Mitayne, Bona De Pisis, nella spirale della creazione (1950-2000), «Letteratura & Arte», n. 7, 2009, pp. 219-234.

[Teresa Spignoli]