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Emilio Vedova


Emilio

Vedova

(Venezia 1919 - 2006). Si forma tra Venezia, Roma e Firenze, dove si trasferisce nel 1937 e frequenta una scuola libera del nudo, per poi fare ritorno a Venezia dove ottiene uno studio d'artista presso Palazzo Carminati e dove, nel 1940, allestisce le sua prima Mostra presso la Galleria Ongania. Durante la guerra si trasferisce a Milano e si pone su posizioni decisamente antifasciste. La sua Mostra personale del 1943 presso la Galleria La Spiga viene chiusa dall'Ovra. Nello stesso 1943 partecipa alla IV Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, città in cui si trasferisce l'anno successivo, per poi spostarsi nuovamente in provincia di Belluno, e prendere parte attiva nella Resistenza. Alla fine della guerra torna a Venezia e apre un nuovo studio in Fondamenta Bragadin; studio che diverrà punto di riferimento della Serenissima per artisti e intellettuali. Nel 1946 è tra i firmatari del Manifesto Oltre Guernica, mentre l'anno successivo prende parte alla cosidetta Nuova Secessione Italiana. Nel 1948 partecipa per la prima volta alla Biennale d'Arte di Venezia con il Fronte Nuovo delle Arti. Negli anni a venire prenderà parte a numerosissime edizioni della Manifestazione veneziana, ottenendo alla XXX edizione, nel 1960, il Gran Premio per la Pittura, assegnato all'unanimità. Negli anni Cinquanta, intanto, inzia ad esporre all'estero: nel 1950 viene approntata la sua prima personale fuori dai confini nazionali, a new York, presso la Galleria Viviano, mentre la sua prima mostra antologica viene organizzata a Vienna da Fritz Wotruba nel 1956. In questo periodo viaggia moltissimo ed espone in tutto il mondo, dal Giappone al Brasile, dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Spagna alla Polonia. Alla fine degli anni Cinquanta conosce Luigi Nono, con il quale inizierà una lunga amicizia ed un sodalizio artistico, segnato dalla realizzazione dell'opera di teatro musicale Intolleranza '60,  dall'omaggio dello stesso Nono al pittore registrato su nastro magnetico nel 1960, e culminato poi nella realizzazione del Prometeo, nel 1984, con testi di Massimo Cacciari, e la collaborazione di Renzo Piano e Claudio Abbado. Il rapporto tra Nono e Vedova è ripercorso dal volume Nono Vedova. Diario di bordo, pubblicato da Allemandi nel 2005, per la cura di Stefano Cecchetto e Daniela Ferretti, in occasione dell'omonima mostra allestita a Roma presso l'Auditorium Parco della Musica, poi trasferita a Venezia negli spazi del Teatro La Fenice. Nei primi anni Sessanta Vedova inizia i primi studi per i suoi celebri Plurimi ed inaugura un'importante mostra antologica itinerante, che parte da Madrid per poi a Barcellona e infine a Verona. Pubblica in questo periodo alcune cartelle di disegni e volumi di acqueforti o litografie come Scontro di situazioni (All'insegna del pesce d'oro 1963) con 11 disegni originali,  Presenza 1969, autopubblicazione di una cartella di 6 litografie e una litodoppia. Dopo il Sessantotto, che lo vede attivo protagonista delle proteste del movimento studentesco, trascorre un periodo a Cuba dove è invitato con alcuni importanti scrittori come Cortàzar al Convegno Arte e società. Collabora col poeta Carlos Franqui alla realizzazione del volume illustrato da 15 litografie originali di 15 artisti El circulo de piedra (Grafica 1 1970), mentre l'anno successivo realizza in 25 esemplari il volume autoprodotto Dai cinque mondi, con liriche di Manolis, Anagnostakis, Daniel Bell, Aguinaldo Fonseca, Kuo Mo Jo e cinque litoplurime di sua mano (Stamperia di Venezia 1971). Espone in questi anni a Lubiana, Aosta, Rijeka, e realizza alcune gigantografie per l'Università di Venezia e per la XXXIX Biennale d'Arte. Nel 1974 pubblica per le Edizioni Linea 70 di Pippo Avola la cartella Scontro di situazioni, tensione 1, tensione 2, tensione 3, e lo stesso anno realizza con Edoardo Sanguineti il volumetto Omaggio a Emilio Vedova/Fogli grafici per le Edizioni della Galleria Rizzardi, mentre un anno più tardi inizia a lavorare come docente di pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Negli anni Ottanta espone ancora presso la Norwegian International Print Biennale Fredrickstad di Fredrickstad, a Varsavia (International Poster Biennale), a Città del Messico presso l'Università di Unam, in Germania, a Lerverkusen, dove organizza la prima antologica dei suoi disegni giovanili, a San Marino e a Eindhoven. Si occupano della sua opera i maggiori critici italiani e internazionali, da Germano Celant a Maurizio Calvesi, da Giulio Carlo Argan a Rudi Fuchs, da Maria Corral a Carla Schulz-Hoffman, e ancora da Ida Gianelli a Achille Bonito Oliva, da Werner Haftman a Arnold Bode a Pierre Restany. Continua intanto ad esporre in Italia e all'estero: Monaco, Roma, Padova, Vienna, Venezia, Lubiana, Amsterdam, Novo Mesto. Nel 1982 realizza ancora per le Edizioni Rizzardi il volume 3+3, mentre nel 1988 viene invitato ad insegnare alla Internationale Sommerakademie für Bindende Kunst di Salisburgo. Dopo la morte di Luigi Nono, nel 1990, dedica all'amico compositore l'installazione realizzata per la mostra Ambiente Berlin e partecipa a due eventi dedicati alla memoria dello stesso, ovverosia la rassegna organizzata da Claudio Abbado nell'ambito di Wien Modern '90, e il Salzburg Festspiele del 1993. Negli ultimi anni di vita, oltre a grandi mostre antologiche come quella dedicatagli nel 1993 dal Museo d'Arte Moderna della Città di Lugano, il lavoro di Vedova è insignito di molti premi e riconoscimenti tra cui val la pena di ricordare il Gran Premio Europeo di Arte Grafica (1996), il Leone d'oro alla LXVII Biennale di Venezia (1997), il Premio Nonino (2003), la Laurea Honoris Causa dello IUAV di Venezia in Progettazione e produzione di arti visive (2003). Nel 2004 viene costituita la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova che, dalla morte dell'artista, avvenuta nel 2006, si propone la diffusione e la valorizzazione della sua opera. Per ulteriori informazioni si vedrà il sito internet www.fondazionevedova.org

[Federico Fastelli]