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Enrico Bugli


Enrico

Bugli

(Napoli 1937). Si forma a Napoli presso l’Accademia di Belle Arti. A metà degli anni Cinquanta frequenta proficuamente l’ambiente culturale avanguardista partenopeo ed entra in contatto prima con Lucio Del Pezzo, poi con Bruno Di Bello e quindi con il Gruppo 58 divenendo collaboratore della rivista «Documento Sud». Nei primi anni Sessanta realizza opere verbovisive e frequenta Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti. Conosce in questo periodo artisti come Diodato, Pascali e Della Casa, mentre si allontana progressivamente dall’ambiente di «Linea Sud», che prosegue il lavoro di Luca e dei pittori del Gruppo 58. Non smette però di collaborare con Luciano Caruso e Stelio Maria Martini, che pure parteciparono ai lavori della rivista. Con i due artisti Bugli realizzerà uno dei fogli della rivista di affiches «continuum». In questi anni, sempre col gruppo di continuum, realizza dei film sperimentali (L’enorme tragedia del sogno 1970; La ricerca del tempo presente 1970; La ricerca dell’ideale 1973; Su quel sasso c’era scritto 1973; Modificazione e alterazione 1973; Ritualismus, con la collaborazione di Gallina e Miracco, 1975; Distruzione letteraria, con la collaborazione di Gallina, 1976). Nel 1973 Luciano Caruso gli dedicherà la celebre monografia Bugli o dello sbaglio programmato. La prima personale è del 1963 (Saletta del Fiorino, Firenze). Negli anni esporrà in importanti personali come quella del 1965 a Genova, presso la galleria La Carabaga, e collettive, come quella di Napoli del 1966, con Matarrese, Diodato e Morelli dal titolo L’arte è un gioco. La frequentazione del Gruppo 70, infine, darà modo a Bugli di partecipare all’happening “Luna Park”, e, dopo lo scioglimento del gruppo, di collaborare con il Centro “Tèchne” di Eugenio Miccini.

[Federico Fastelli]