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Gianni Dova


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Gianni Dova (Roma, 8 gennaio 1925 – Rigoli, 14 ottobre 1991) nasce in una famiglia italo-tedesca a Roma, città nella quale trascorre l’infanzia. A quattordici anni si trasferisce a Milano e compie i suoi studi presso il Liceo e l’Accademia di Brera. Formatosi nel clima culturale degli ambienti artistici dell’immediato dopoguerra, segnato dalla pittura del gruppo di Corrente e dal culto picassiano della Guernica, Dova si inserisce entro le tendenze neocubiste. Nel 1946 firma il Manifesto del realismo (Oltre Guernica), mentre si presenta a diverse collettive e suscita grande interesse tra i critici del tempo. Nel 1947 – anno in cui crea il Gruppo di Linea insieme a Brindisi e Kodra - tiene le sue prime personali al Cavallino di Venezia e alla Galleria del Naviglio a Milano. Nel 1948 è invitato alla mostra Arte astratta in Italia a Roma, organizzata dal Gruppo Forma e firma il Secondo Manifesto del Movimento Spazialista con il quale prosegue il suo lavoro. È fortemente coinvolto nei progetti nati nell’ideale della sintesi delle arti; collabora con il neonato MAC e con gli architetti del QT8 di Milano ed esegue una parte degli allestimenti per la IX Triennale di Milano. Nell’ottobre del 1951 presenta alla Galleria del Milione una serie di opere realizzate con la tecnica del flottage. L’anno successivo esordisce alla Biennale di Venezia (1952) e conosce Michel Tapié, che analizzerà il suo lavoro nel celebre volume Un art autre. Attorno alla metà degli anni Cinquanta intensifica la propria presenza anche sulla scena internazionale: dal 1954 al 1958 si stabilisce a Parigi e nel 1956 lavora ad Anversa dove entra in contatto con il Gruppo Cobra e con alcuni rappresentanti del surrealismo internazionale. Nello stesso periodo espone in Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Svezia, Australia, Germania, Belgio, Giappone, Stati Uniti, Olanda, Brasile. Nel 1958 torna a Milano e prosegue la sua attività espositiva; nel 1959 espone Difesa contrastata alla Quadriennale di Roma; partecipa alla Documenta di Kassel (1959) e alla mostra Possibilità di relazione a Roma (1960). Nel 1962 gli viene attribuita una sala personale alla Biennale di Venezia. Dagli anni Settanta in poi Dova lavora frequentemente in Bretagna e si dedica sempre più assiduamente all’arte grafica, alle incisioni e alle litografie, moltiplicando il numero delle sue collaborazioni editoriali con scrittori e poeti. Tra queste si ricordano in particolare i libri illustrati realizzati con Luigi Cavallo (Una questione di acqua, Firenze, Edizioni Galleria Michaud, 1967; Dalle parti del mare, Milano, GL Editore, 1977; Parole dal fondo, Milano, Upiglio, 1980), Roberto Sanesi (Hart Crane, Amico mio è questa Sleepy Hollow?, Milano, Sergio Tosi, 1965; Thomas Chatterton, De l’excelente ballata de la charità, Cernusco Sul Naviglio, Severgnini, 1984) e Enzo Rossi Roiss (Dal pese dei Don, Bologna, Svolta, 1969).

Per maggiori approfondimenti si rimanda al sito www.archiviogiannidova.it; si segnalano inoltre i cataloghi Dova. La maturità e il percorso, a cura di Enrico Crispolti, Milano, Skira, 2005 e Gianni Dova, a cura di Paolo Campiglio, Milano, Skira, 2008, pubblicati in occasione delle mostre omonime.

[Mária Palóc]