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Giuseppe Conte


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Giuseppe Conte (Porto Maurizio – IM, 15 novembre 1945) è uno dei poeti e narratori italiani più affermati della sua generazione. Si è laureato in estetica sotto la guida di Gillo Dorfles nel 1968, lavorando ad una tesi sulla retorica secentesca, divenuta in seguito argomento del suo primo saggio: La metafora barocca, Milano, Mursia, 1972. Il suo esordio in poesia avviene all’interno dell’area sperimentale: la raccolta Il processo di comunicazione secondo Sade esce infatti nel 1975 per le edizioni di Altri Termini e a questo fa seguito, in particolare, L’ultimo aprile bianco pubblicato dalla Società di Poesia diretta a Milano da Giovanni Raboni nel 1979. La fisionomia poetica di Conte, tuttavia, si dimostra nella raccolta successiva, ovvero L’Oceano e il Ragazzo (Rizzoli 1983) così come nel successivo Le stagioni (Rizzoli 1988), attraverso i quali si profila quella poetica del mitomodernismo che caratterizzerà la sua produzione in versi e in prosa negli anni Novanta. Parallelamente alle prime raccolte poetiche, infatti, Conte pubblica anche i primi romanzi, che con una certa continuità escono nei decenni successivi: Primavera incendiata (Feltrinelli 1980); Equinozio d’autunno (Rizzoli 1987); I giorni della nuvola (ivi 1990); Fedeli d’amore (ivi 1993); L’impero e l’incanto (ivi 1995); Il ragazzo che parlava col sole (Longanesi 1997); Il Terzo Ufficiale (ivi 2003); La casa delle onde (ivi 2005); L’adultera (ivi 2008); Il male veniva dal mare (ivi 2013). Nell’ottobre del 1994, Conte ha promosso l’occupazione pacifica della basilica di Santa Croce assieme ai poeti Tomaso Kemeny e Roberto Carifi, pronunciando un discorso di rivendicazione del primato etico e spirituale della poesia e dando corso, quindi, in maniera effettiva, alle teorie raccolte attorno al mitomodernismo, alle quali si raccordano, in quello stesso periodo, le teorie del filosofo e sodale Stefano Zecchi. Gli anni Novanta, del resto, si caratterizzano per una serie di pubblicazioni dell’autore dedicate a questo specifico tema, per cui si ricordano: Terre del mito (Mondadori 1991); Il sonno degli dei (Rizzoli 1999); Il passaggio di Ermes (Ponte alle Grazie 1999); e il pamphlet Lettera ai disperati sulla primavera (Ponte alle Grazie 2006). Anche sul versante poetico si registra una particolare attenzione a tali questioni, che raccordano le forme e i modelli della scrittura di Giuseppe Conte, ravvisabili, in primo luogo, nella poesia goethiana, in Foscolo, Shelley e D.H. Lawrence, come dimostrano le raccolte poetiche: Dialogo del poeta e del messaggero (Mondadori 1992); Canti d’Oriente e d’Occidente (ivi 1997); I nuovi canti (San Marco dei Giustiniani 2001) e Ferite e fioriture (Mondadori 2006). Si segnala inoltre la curatela delle antologie: La lirica d’Occidente. Dagli Inni omerici al Novecento, Milano, Guanda, 1990; e La poesia del mondo. Lirica d’Occidente ed’Oriente, ivi, 2003. Per quanto riguarda il rapporto con i pittori, gli scritti pubblicati intorno alle teorie del mitomodernismo spesso sono stati illustrati da alcuni artisti di fama internazionale, in accordo con i princìpi globalizzanti di questo movimento rivolto a tutte le espressioni culturali, per cui si ricordano: G. Conte, Il mito giardino, prefazione di Demetrio Paparoni, con 10 disegni di Sandro Chia, Siracusa, Tema Celeste Edizioni, 1990; e G. Conte, Siracusa mitomodernista, con immagini di Mimmo Paladino, Siracusa, Comune – Assessorato ai servizi culturali, [1996]. La collaborazione con Mimmo Paladino si segnala inoltre per la pubblicazione del volume Don Chisciotte, stampato da Editalia e Istituto Poligrafico e Zecca di Stato nel 2005, contenente 60 opere di Paladino e 15 componimenti di Conte dedicati all’eroe di Miguel De Cervantes, e successivamente, nella realizzazione della cartella Mediterranea (Edizioni d’Arte Colophon 2008), con poesie di Conte, Luis Antonio de Villena, Sebastiano Grasso, Titos Patrikios e incisioni di Paladino, Eduardo Arroyo, Nicola De Maria, Medhat Shafik. Ha partecipato con alcuni testi poetici al catalogo: Le acque fanno nascere un sole: pitture di Cesi Amoretti con cinque poesie di Giuseppe Conte, presentazione di Luciano Caramel, Sanremo, Studio d'arte Beniamino, 1985; mentre nel 2000 ha partecipato con un testo al catalogo Omar Galliani. Cosmogonie, edito da De Agostini – Rizzoli Arte & Cultura. Più recentemente, con l’artista spagnolo Juan Uslé ha pubblicato Los Ultimos Suenos Del Capitan Nemo/ The Last Dreams of Captain Nemo, Alberico Cetti Serbelloni Editore, 2008. Nel 1985, assieme a Michelangelo Pisoletto, inoltre, Giuseppe Conte ha pubblicato la plaquette Les Quatre Saisons per le Edizioni Galerie De France.

Per ulteriori informazioni sull’autore si rimanda alla consultazione del sito internet a lui dedicato: http://www.giuseppeconte.eu/.

[Marco Corsi]