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Giuseppe Zigaina


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Giuseppe Zigaina (Cervignano del Friuli, 2 aprile 1924 – Palmanova, 16 aprile 2015) nasce a Cervignano del Friuli nel 1924. Nel 1935 entra nel collegio di Tolmino, dove rimane fino al 1943, anno in cui tiene la sua prima esposizione alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Nel 1944 a Venezia consegue la maturità artistica, e in seguito frequenta la Scuola di Architettura, dove ha modo di studiare i maestri veneti. Nel 1946 a Udine incontra Pier Paolo Pasolini, con il quale stabilirà una profonda e duratura amicizia. Nel 1948 espone alla Biennale di Venezia e alla Galleria del Cavallini, mentre l’anno successivo collabora con Pasolini alla realizzazione del libro Dov’è la mia patria (Edizioni dell’academiuta Casarsa MCMXLIX 1949), eseguendo tredici disegni; inoltre in questi anni conosce artisti come Guttuso, Pizzinato, Maltese, De Micheli e Treccani, insieme ai quali getterà le basi del movimento realista. Nel 1950 viene invitato alla Biennale di Venezia con tre opere e ottiene il Premio Fontanesi, mentre nel 1951 vince il Premio Bologna. Nel 1953 gira un lungometraggio dal titolo “1953, primo maggio a Cervignano”, mentre l’anno successivo, oltre a partecipare nuovamente alla Biennale di Venezia, prende parte alla X Triennale di Milano, per la quale esegue un grande murale, e alla III Biennale di San Paolo in Brasile. In occasione di una sua mostra alla Galleria del Pincio a Roma, Pasolini scrive nel 1955 il poemetto Quaderni Friulani (in seguito raggruppato nella raccolta Le ceneri di Gramsci, Garzanti 1957), dedicato alla sua pittura. Nel 1958, per la casa editrice Volk Und Welt di Berlino Zigaina esegue 54 disegni a illustrazione della traduzione tedesca delle Confessioni d’un italiano di Ippolito Nievo. Tra la fine degli anni Cinquanta e per tutti gli anni Sessanta prende parte a numerose collettive in Italia e all’estero: nel 1963 si reca a Madrid, nel 1964 a Damasco, nel 1965 in Brasile e nel 1966 a Lisbona. A partire dal 1965 Zigaina inizia a dedicarsi all’incisione, attività che continuerà a sviluppare parallelamente alla pittura. Nel 1968 collabora al film Teorema di Pasolini, inoltre esegue i bozzetti per il nuovo allestimento scenico de Il giocatore di Sergerj Prokofiev. Nel 1970 il lavoro di Zigaina viene visto dal poeta Alfonso Gatto, il quale scrive in proposito una recensione molto favorevole («Quaderni di Imago», 8, 1970). Nel 1971 collabora al Decameron di Pasolini e tiene una personale a Milano. Nel 1974 espone a Bonn e ad Amburgo e vince il I Premio alla Biennale Internazionale della Grafica di Firenze. Nel 1977 viene invitato alla mostra “Alter Ego” a Lugano, mentre l’anno successivo organizza una serie di mostre itineranti in Austria, a Innsbruck, Salisburgo, Vienna e Graz. Nel 1982, assieme a Johannes Reiter, cura un libro di disegni di Pasolini per le edizioni Balance Rief di Basilea, e sempre nello stesso anno partecipa all’esposizione “500 anni dell’arte dell’acquaforte” al Museo Albertina di Vienna. Nel 1983 viene chiamato dal Museum of Modern Art di San Francisco a prendere parte alla mostra World Prints ’83, e sempre nella città statunitense, al Fort Mason Center, tiene una conferenza sui problemi dell’arte grafica. Nel 1985 viene chiamato a insegnare all’Art Institute di San Francisco, inoltre partecipa alla Olans Biennale di Borgholm, di Helsinki e di Stoccolma, oltre a tenere una serie di personali al Palazzo dei Templari di Molfetta e alla Galerie Kara di Ginevra. Nel 1987 scrive il suo primo saggio su Pasolini, Pasolini e la morte. Mito, alchimia e semantica del nulla lucente (Marsilio 1987), cui seguiranno una cospicua serie di saggi, fra cui ricordiamo Pasolini tra enigma e profezia (Marsilio 1989); Pasolini e l’abiura (Marsilio 1993); Verso la laguna (Marsilio 1995); Pasolini. Un’idea di stile: uno stilo (Marilio 1999). Nel 1989 Zigaina espone più di cento acqueforti al Victorian Art Center di Melbourne in Australia, e nel 1992 cura a Siviglia al Teatro Nazionale la regia di Orgia di Pasolini. Nel 1993, dopo la partecipazione all’antologica intitolata “Dieci artisti dell’Alpe – Adria a Esslingen”, organizza una mostra alla Landesgalerie di Klagenfurt, che raccoglie i suoi lavori dal 1974 al 1992, con testi in catalogo di G.C. Argan, P.P. Pasolini, A. Rohsmann e Z. Kruzisnik, e sempre nello stesso anno collabora con il poeta Mario Luzi e altri artisti, fra cui Piero Dorazio, Walter Valentini e Mimmo Paladino, alla realizzazione del volume Vola alta parola (Edizioni Colophon 1994). Nel 2000 il Museo Revoltella di Trieste gli dedica una vasta antologica a cura di Carlo Pirovano, con sue opere dal 1947 al 1990, mentre l’anno seguente viene inaugurata alla Staatliche Graphische Sammlung In Der Neue Pinakotheke di Monaco una mostra retrospettiva di suoi disegni e acqueforti dal 1947 al 2001, a cura di Micheal Semff e Peter Weimair; inoltre la casa editrice Marsilio gli pubblica una serie di racconti autobiografici raccolti nel volume Mio padre l’ariete (Marsilio 2001). Nel 2002 Zigaina viene nominato membro della Bayerische Akademie der Schonen Kunste di Monaco, non solo per i propri meriti artistici ma anche per avere decodificato il linguaggio di Pasolini.

Per maggiori informazioni sull’opera di Giuseppe Zigaina si rimanda ai seguenti cataloghi: Giuseppe Zigaina: Opera grafica dal 1947 al 1967, a cura del Centro culturale A. Zanussi, Pordenone, Galleria d’arte Sagittaria, 1967; Giuseppe Zigaina: opera grafica 1980-1995, a cura di Marco Vallora, Firenze, Il Bisonte, 1995; Nel segno di Giuseppe Zigaina: opere su carta 2000-2005, a cura di Isabella Reale, Udine, Galleria d’Arte Moderna Gaspari, 2005. Per la biografia dell’artista si rimanda invece al volume: Zigaina: verso la laguna, a cura di Flavio Arensi, Milano, Silvana, 2005.
[Marco Proietto]