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Luigi Castellano "Luca"


Luigi Castellano

"Luca"

All'anagrafe Luigi Luca Castellano (1923-2001), si forma a Napoli, dove studia Architettura presso l'Università degli Studi, e dove inizia a lavorare come decoratore e arredatore urbano. Intorno alla fine degli anni Cinquanta, dopo le prime prove di pittura e collage, Luca conosce alcuni pittori come Biasi, Del Pezzo, Di Bello, Fergola e Persico, con i quali fonda il Gruppo 58, prima manifestazione organizzata di una nuova avanguardia partenopea. Il Gruppo 58, infatti, promuove la pubblicazione delle riviste «Documento - Sud» e, poco più tardi, «Linea - Sud», entrambe dirette dallo stesso Luca, che immettono nel dibattito culturale della città nuove tendenze sperimentali e politicamente radicali, che si allargano presto al resto d'Italia, grazie anche alle collaborazioni di scrittori e artisti visivi operanti in altre importanti città italiane ed estere, tra cui Edoardo Sanguineti, Enrico Baj, Édouard Jaguer. Il lavoro pittorico del Gruppo 58 trova inoltre corrispndenza in alcuni poeti e critici partenopei come Stelio Maria Martini e Luciano Caruso, mentre si connette apertamente con il Movimento Nucleare milanese capeggiato da Enrico Baj, come già anticipato dalla pionieristica mostra del 1959 Gruppo 58+Baj tenuta presso la Galleria San Carlo di Napoli. Dopo la chiusura di «Linea - Sud» il lavoro di promozione culturale di Luca e la sua funzione di animatore polemico del dibattito proseguono con i periodici «No» (1969-1971) e più tardi «Città & Città» (1983-1984), oltre che con la fondazione del gruppo Operativo 64 e, poco dopo, del Gruppo P. 66. In continuità con tali forme di impegno è pure l'ideazione e la direzione del gruppo campano di Prop Art (1968), dove "Prop" sta per propaganda, ma richiama pure, ovviamente, il movimento americano della Pop Art. Attraverso tale movimento, come si intuisce, Luca promuove azioni artistiche dal forte impatto politico, ma in aperta polemica con la sinistra istituzionale del P.C.I. Gli Attivi della Prop Art si sciolgono nel 1975, a conclusione di una stagione caratterizzata, anche nella città partenopea, da profonde tensioni sociali. Negli anni successivi, Luca si allontana dall'impegno politico che ne aveva caratterizzato la carriera, ma prosegue la propria attività di artista, sempre scegliendo canali alternativi e underground per la diffusione delle sue opere. In questi anni, tra le molte creazioni pittoriche e scultoree, realizza per Il Laboratorio di Vittorio Avella due volumi illustrati: Immagini di un segno, nel 1990, e In forma di mare, nel 1992.

[Federico Fastelli]