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Marino Marini


Marino

Marini

(Pistoia 1901 - Viareggio 1980). Si forma presso l'Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove frequenta, già a partire dal 1917 il corso di disegno e di pittura. Nel 1919 compie il primo viaggio a Parigi, venendo così a contatto con l'ambiente artistico francese, ed inizia ad interessarsi alla pittura e all'incisione. Al ritorno in Italia, si iscrive al corso di scultura sempre all'Accademia di Firenze (1922) e comincia ad esporre in Italia. Nel 1928 partecipa all'esposizione del “Gruppo del Novecento Toscano” alla Galleria Milano di Milano e poco dopo alla II mostra del Novecento presso il Palazzo della Permanente di Milano, ma si distacca da questo movimento già nei primi anni Trenta. L'anno successivo è chiamato alla scuola d'arte della Villa Reale a Monza, dove sostituisce Arturo Martini, ricoprendo la cattedra di scultura che terrà fino al 1940. Nei primi anni Trenta si reca per periodici soggiorni a Parigi dove frequenta Campigli, De Chirico, Severini, si lega particolarmente a De Pisis e ha modo di conoscere Picasso, Braque, Laurens e Lipchitz, Tanguy, De Chirico, Kandinskij e Gonzales. Compie poi diversi viaggi in Italia e all'estero; si reca tra l'altro in Germania, dove nella cattedrale di Bamberga rimane impressionato dalla statua equestre di Enrico II, cavaliere gotico che diventerà fonte d'ispirazione per molte sue opere. Alla fine del decennio, in un periodo di vicinanza agli artisti e ai letterati che gravitano intorno al gruppo “Corrente”, inizia ad interessarsi al disegno: si segnala a questo proposito la mostra del '42 con presentazione di Luciano Anceschi (Marino. 24 disegni e una tavola a colori, Milano, Edizione della Galleria Spiga e Corrente, 1942). Durante gli anni Quaranta compie frequenti viaggi a Zurigo e a Basilea, incontrando numerosi artisti, tra i quali Giacometti, Banninger, Wotruba, Germaine Richier e Haller e si avvicina alle tecniche litografiche. Nel 1948 torna a Milano, dove installa il suo atelier in piazza Mirabello e riprende l'insegnamento a Brera. La sua attività espositiva si intensifica, espandendosi anche all'estero, in particolare negli Stati Uniti. Durante gli anni Cinquanta all'attività scultorea, sempre più intensa, continua ad alternare quella pittorica con un linguaggio espressivo rinnovato ed astratto che si esplica in gran parte in cicli come “I cavalli” e “I cavalieri”, che riprendono motivi iconografici già presenti nelle sue opere. La sua opera conosce, negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, un periodo di notevole e progressiva affermazione sulla scena artistica nazionale e internazionale, tanto che è nominato membro di numerose Accademie e istituzioni italiane e straniere, ricevendo inoltre molte onorificenze: ricordiamo l'assegnazione del Gran premio internazionale di scultura alla Biennale di Venezia nel 1952, del Gran premio dell'Accademia dei Lincei a Roma nel 1954 e la prestigiosa nomina a membro dell'Ordine “Pour le mèrite” per le Scienze e per le Arti nel 1968.
L’artista è attivo anche nel campo dell’illustrazione e contribuisce all’edizione di alcuni libri illustrati ed edizioni d'arte: Cenerentola: spettacolo in tre atti (cinque quadri) di Massimo Bontempelli (Edizioni della Cometa 1942), Il fiore delle Georgiche, episodi scenti e tradotti da Salvatore Quasimodo (Edizioni della Conchiglia 1942), La memoria, il messaggio di Mario Ramous (Cappelli 1951), Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo (Edizione della Conchiglia 1955), Poesie di Egle Marini (Edizioni del Milione 1957), Gheìedicthe di Egle Marini (S. Fischer 1958), Idea e spazio - Eaux-fortes originales de Marino Marini di Egle Marini (Crommelynck 1963) e Commenti poetici ispirati dalle opere di Marino Marini di Egle Marini (Tonielli Arte Moderna/ Graphis Arte 1976).

Per un più completo profilo di Marino Marini si rimanda al catalogo Marino Marini: l'origine della forma: sculture e dipinti, a cura di Erich Steingräber e Alberto Fiz, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2003, e al più recente Marino Marini: gli archetipi (Gemonio, Museo Civico Floriano Bodini 1 giugno-31 agosto 2008), Daniele Astrologo Abadal e Alberto Montrasio, Milano, Silvana Montrasio arte, 2008. Per quanto riguarda l'opera grafica si vedranno Marino Marini. Segno e colore nell'opera grafica (Palazzo della Regione Lombardia, Milano, maggio-agosto 2010), Regione Lombardia, 2010 e Marino Marini: le opere e i libri, a cura di Flaminio Gualdoni, Milano, Electa, 1998.

[Sandra Zinone]