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Masuo Ikeda


Masuo

Ikeda

Masuo Ikeda (Mukden oggi: Shenyang, Cina, 1934 – Atami, Giappone, 1997), incisore di origine giapponese, compie i suoi studi a Nagano. Nel 1952 si trasferisce a Tokyo, centro della cultura contemporanea giapponese di quei tempi. Non avendo mai frequentato istituzioni accademici, si istruisce in maniera prevalentemente autodidattica, ispirato in particolare da Ei-Q (1911-1960), uno dei maestri dell’avanguardia giapponese. Dopo una prima produzione di quadri a olio e lavori realizzati con la tecnica tradizionale della xilografia, raggiunge un’immediata popolarità nel 1956 con alcune acqueforti selezionate successivamente per la I Biennale dell’Arte Grafica di Tokyo. Nel 1960 realizza le prime opere eseguite a puntasecca, una tecnica poco esercitata nella pratica giapponese. Nel 1961 esordisce nel panorama internazionale e risulta vincitore della Biennale Internazionale dei Giovani Artisti a Parigi. A partire dal 1961 partecipa alle maggiori manifestazioni d’arte grafica, in rappresentanza di una nuova generazione di artisti giapponesi formatasi in familiarità con le tendenze occidentali e rivolta a nuove forme di espressione. La maturità artistica raggiunta da Ikeda in questo periodo viene premiata da una serie di importanti riconoscimenti internazionali, come la Mostra personale presso il MoMA di New York (1965) e il Gran Premio della Biennale di Venezia (1966). Realizza inoltre alcuni libri illustrati, come quelli pubblicati in Italia con Roberto Sanesi (Gli angeli mi disturbano, Milano, Upiglio-Edizione d’arte Grafica Uno, 1969; Junzaburō Nishiwaki, Gennaio a Kyoto, Milano, M’Arte, 1972) e quello edito con il poeta giapponese Junzaburō Nishiwaki (Traveller’s Joy, Tokyo, Nantenshi Gallery, 1974). Nel corso degli anni Settanta e degli anni Ottanta Ikeda dedica sempre maggior attenzione a nuove forme espressive, in particolare alla pittura ad acquerello. Nel 1977 gli viene assegnato il più prestigioso premio letterario giapponese - il Premio Akutagawa – per il racconto Eige-kai ni sasaguru (Dedicato al Mare Egeo). Durante i suoi soggiorni in Italia, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, realizza con una troupe italiana i film Dedicato al Mare Egeo (1979) e Roma dalla finestra (1982), tratti dai suoi omonimi racconti. Negli anni successivi crea una rilevante produzione ceramica e prosegue il suo lavoro cinematografico e letterario con il film Hitohira no yuki (1985) e il racconto Manhattan Rhapsody. Nel 1980 Ikeda torna in Giappone dove si stabilisce per il resto della sua vita.

[Mária Palóc]