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Pietro Consagra


Pietro

Consagra

(Marzara del Vallo, 1920 – Milano, 2005). Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo dedicandosi da subito alla scultura. Nell’immediato Dopoguerra è a Roma, dove frequenta artisti come Accardi, Attardi, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato. Nel 1947 è tra i firmatari del Manifesto del Gruppo Forma 1, assieme a Dorazio, Guerrini, Perilli e Turcato e, nello stesso anno, espone le sue prime opere presso la Galleria Art Club. Inizia a tenere importanti mostre collettive, come la Mostra di scultura contemporanea del 1949, con Brancusi, Arp e Pevsner, e con un catalogo a cura di Giuseppe Marchiori. Nel 1954 è invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove, due anni più tardi tornerà con una sala personale, ottenendo il Premio Einaudi. Negli anni successivi prenderà parte alla manifestazione veneziana in numerose altre occasioni (1972, 1982, 1993). Negli anni Sessanta è ormai affermato come artista internazionale ed espone a Bruxell, a New York, a Rotterdam, e in molte altre città italiane ed estere. Si trasferisce in questi anni a Minneapolis dove insegna alla School of Arts. Negli anni Ottanta e Novanta e nei primi anni Duemila ottiene numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2001, la prestigiosa Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica come benemerito della cultura e dell’arte. Sono numerose le mostre antologiche e retrospettive  di questo periodo. Tra esse meritano particolare riguardo almeno quella del 1989 presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e quella del 1997 presso l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt. Dell’opera di Consagra, negli anni, si sono occupati alcuni tra i massimi critici d’arte del Novecento, da Argan a Calvesi, da Magagnato a Caradente, da Quintavalle a Appella, da Harnheim a Monferrini. Nonostante non siano molte le collaborazioni editoriali con poeti, Consagra è attivo anche nell’ambito del libro d’artista. Realizza infatti alcuni libri a tiratura limitata con l’editore Vanni Scheiwiller, come Poema frontale (All’insegna del pesce d’oro 1973), ed alcuni cataloghini con disegni originali, e collabora inoltre con le Edizioni della tartaruga (L’agguato c’è, 1960) e con le Edizioni L’arco di Roma (Omaggio a Serpotta, 1981).

[Federico Fastelli]