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Salvatore Fiume


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Fiume

Salvatore Fiume (Comiso, 23 ottobre 1915 – Milano, 3 giugno 1997) dopo aver compiuto gli studi al Regio Istituto d’Arte di Urbino, nel 1936 si trasferisce a Milano, città nella quale inizia a lavorare come grafico presso la Olivetti. Nel 1946 decide di dedicarsi interamente alla pittura; stabilisce il proprio studio a Canzo e inizia un periodo di assiduo lavoro. Due anni dopo crea il personaggio dell’artista gitano ed esule politico Francisco Quejo sotto il cui nome presenta una serie di quadri ispirati alla tradizione spagnola presso la Galleria Gussoni di Milano. L’esordio ufficiale invece avviene solo nel 1949 con la prima mostra dedicata alle Isole di Statue, tenuta presso la Galleria Borromini a Milano. L’esposizione gli favorisce la partecipazione alla Biennale di Venezia dell’anno successivo e una serie di importanti commissioni, tra i quali tre opere per la sede della rivista «Life» a New York e la pittura dei transatlantici Giulio Cesare e Andrea Doria. Entra in rapporto con il critico Raffaele Carrieri e Alberto Savinio, scrittore per cui nutre grande interesse dai tempi delle illustrazioni realizzate al suo racconto (Re Agamemnone si vendica, «La Lettura», agosto 1937). Nel 1952 esegue la scenografia de La vita breve di De Falla per la Scala di Milano con la quale prenderà inizio una lunga collaborazione con il mondo del teatro; fino al 1959 curerà otto spettacoli per la Scala, realizzerà scene e costumi per il Covent Garden di Londra, per il Teatro Massimo di Palermo e nel 1992 per l’Opera di Montecarlo. Nel corso dei decenni successivi, Fiume esegue numerose opere ispirate ai suoi viaggi, organizzate in vari cicli, tra i quali la Tauromachia; I beat; Susanna e i Vecchioni o le serie tematiche delle figure femminili. Nel 1973 dipinge una delle Isole di Statue sulle roccie della Valle di Babile in Etiopia, mentre – nello stesso periodo – tenta di realizzare i suoi progetti architettonici di edifici zoomorfi e antropomorfi, poi abbandonati. Contemporaneamente realizza a Fiumefreddo in Calabria le pitture murali del Castello antico (1975) e l’affresco sulla volta della cappella di San Rocco (1976) e tiene la sua prima mostra come scultore nel 1976 alla Galleria l’Isola di Milano. Tra le varie esperienze artistiche di Fiume si ricorda inoltre la sua attività svolta nell’ambito letterario. Il suo esordio come scrittore avviene nel 1943, quando esce il suo primo romanzo Viva Gioconda! (Milano, Bianchi-Giovini). Nel corso degli anni successivi pubblica numerosi racconti, diverse opere teatrali, altri due romanzi, cinque raccolte di poesie e una collezione di saggi, alcuni dei quali editi con illustrazioni (Salvatore Fiume a Milano, Milano, Stamperia d’Arte l’Incisione, 1996; Cu fici 'mpazziri Orlandu e cuomo lu fici 'mpazziri. Pazzia di Orlando secondo una versione popolare siciliana, Milano, Giorgio Lucini, 1971). Salvatore Fiume è stato inoltre molto attivo nell’ambito delle collaborazioni editoriali con scrittori e letterati. Tra i suoi libri illustrati si ricordano quelli realizzati insieme a Roberto Sanesi (Frammenti dall’Isola Athikte, Milano, Schwarz, 1958), a Raffaele Carrieri (Dietro le carte, Ancona, Bucciarelli, 1970; Odore d’Africa, Pesaro, La Pergola, 1974; Un fiore indecente, Ancona, Bucciarelli, 1970; Miele dei deserti, Milano, Raffaele Bandini Editore, 1983), a Salvatore Quasimodo (Cinque acqueforti per i poeti greci, trad. Salvatore Quasimodo, Pesaro, Edizioni della Pergola, 1986). Si segnalano inoltre le seguenti edizioni di pregio, edite con sue opere: Alessandro Tassoni, La secchia rapita, Urbino, Istituto d’Arte del Libro, 1941; Otto novelle di Giovanni Verga, Milano, Ed. Artes, 1985; J. W. Goethe, Romische Elegien, Roma, D. Grauer, 1991.

Per maggiori informazioni sulla biografia, sul lavoro e sulle ultime esposizioni dell’artista si rimanda alla pagina web www.fiume.org della Fondazione Salvatore Fiume. Per la consultazione delle opere si segnala il Catalogo generale delle opere, vol. I-II., Milano, Artesanterasmo e Téchne Editore, 2002-2005. Per ulteriori approfondimenti si ricordano inoltre i cataloghi di mostra Salvatore Fiume. Insinuazione metafisica, a cura di Franco Solmi, Venezia, Marsilio Editori, 1989; Salvatore Fiume. Miti, ipotesi, metafore, a cura di Luciano Caprile, Milano, Téchne Editore, 2001; Identità di un protagonista a dieci anni dalla scomparsa, a cura di Giovanni Faccenda, Signa, Masso delle Fate Edizioni, 2007.

[Mária Palóc]