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Concilium Lithographicum


La collezione editoriale «Concilium Lithographicum» - fondata a Roma da Velso Mucci – inizia le sue pubblicazioni nel dicembre 1944 con una cartella fuori commercio, composta da un testo dello stesso Mucci e da una litografia di Mino Maccari, realizzata «per servire da esperimento alla collezione». Il «Concilium» prosegue la sua attività sino al 1947, per un totale di tredici numeri, cui collaborarono numerosi autori di rilievo come Palazzeschi, Barilli, Bontempelli, Cardarelli, Ungaretti, molti dei quali legati al fervido clima artistico e culturale che aveva caratterizzato la scena romana dagli anni Venti agli anni Quaranta, tra cui: Savinio, De Chirico, De Pisis, Sinisgalli, De Libero, Vigolo. Le cartelle di cartoncino giallastro semirigido a tre ante erano allestite dall’Istituto Grafico Tiberino, e racchiudevano ciascuna una carta bianca divisa in due parti in cui figuravano il testo letterario – rigorosamente manoscritto – e l’immagine litografica; sulla prima facciata della cartella era stampato il frontespizio completo, con titolo, nomi, numerazione progressiva, data e dedica a D.B. (Dora Broussard), mentre sulla seconda facciata «c’era sempre un cul de lamp di buona mano, e sulla terza la giustificazione della tiratura con un discorsetto dell’editore o le confessioni degli autori o citazioni da enciclopedie, giornali, o di autori come Savinio, Vico, Cocteau». La collezione si avvaleva inoltre della collaborazione di Mino Maccari che disegnava i ritratti da inserire nella prima o nella quarta di coperta. Una ricostruzione della storia della collezione è fornita da Leonardo Sinasgalli nella ristampa anastatica Velso Mucci e il Concilium Lithographicum, con uno scritto di Leonardo Sinisgalli, Reggio Emilia, Prandi, 1970 (da cui sono tratte le precedenti citazioni). La pubblicazione commemora la morte di Velso Mucci, avvenuta a Londra il 5 settembre 1964, con la ristampa in fac-simile dell’intera collezione del «Concilium», integrata da una suite di nuove litografie richieste ai vecchi collaboratori e a cinque nuovi pittori: Levi, Guttuso, Ciarrocchi, Gentilini, Cantatore, chiamati a sostituire gli artisti scomparsi (Carrà, Savinio, De Pisis, Donghi).

Per maggiori informazioni sul «Concilium Lithographicum» si rimanda alla pagina web http://velsomucci.altervista.org/Link/concilium.htm, nonché al saggio di Teresa Spignoli, Il linguaggio degli occhi: Ungaretti, Pericle Fazzini e Velso Mucci, «Arabeschi», n. 2, luglio-dicembre 2013 http://www.arabeschi.it/il-linguaggio-degli-occhi/. Per quanto riguarda la figura di Velso Mucci si rimanda invece al volume curato da Alberto Alberti, «Conoscete quest’uomo», Atti del Convegno Internazionale di Studi, Bra, Centro Polifunzionale Giovanni Arpino, 4 giugno 2011, Milano, Scalpendi Editore, 2012.

[Teresa Spignoli]