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Grafica Romero


Nel maggio del 1960 Renzo Romero, assieme alla moglie Flavia Tesio, apre a Roma in via Liguria 9 la prima sede della stamperia/galleria/laboratorio “Litografica Romero”. I suoi interessi si rivolgono prevalentemente all’arte astratta, che, nata a Milano, trova un terreno fertile anche nella Capitale, grazie soprattutto alla mediazione di Leonardo Sinisgalli, e della sua rivista «Civiltà delle Macchine» (cui negli anni collabora anche lo stesso Romero). All’inizio la tecnica sperimentata è la litografia in bianco e nero, realizzata al torchio prima da Alberto Caprini e poi da Franco Cioppi, già affermati litografi. In questo periodo si avvicinano all’atelier artisti come Aldemir Martins, Emilio Vedova e Paolo Icaro, ben presto seguiti da Piero Dorazio, Achille Perilli, Gstone Novelli, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Umberto Mastroianni. Tra la fine del 1961 e l’inizio del 1962, Romero, infatti, decide di abbandonare la litografia e di dedicarsi personalmente alla stampa calcografica con lastre a colori, ampliando in questo modo le possibilità di realizzazione delle opere e le collaborazioni. L’attività della Litografica è documentata, oltre che dal primo storico catalogo del ’62 (con opere di Franco Assetto, Pietro Consagra, Nino Franchina, Lorenzo Guerrini, Paolo Icaro, Aldemir Martins, Umberto Mastroianni, Beverly Pepper, Hans Platschek, Emilio Vedova), dalle numerose mostre organizzate negli anni, tra cui si ricordano, nel 1966, la Mostra di incisioni italiane allestita alla galleria Il Segno e curata da Nello Ponente, e la mostra collettiva dedicata all’Opera litografica di Renzo Romero, organizzata ad Asti, con catalogo a cura di Corrado Cagli. L’anno successivo la “Litografica Romero” trasloca da via Liguria 9 a via Angelo Brunetti 28, mutando il nome in “Grafica Romero”. La nuova sede, più ampia e centrale (si trovava a pochi metri da Piazza del Popolo), agevola notevolmente lo sviluppo della stamperia, l’organizzazione di esposizioni e di eventi, divenendo in breve tempo un punto di incontro per artisti, collezionisti, critici, poeti e scrittori. Aumentano di pari passo anche le esposizioni in tutto il mondo (Francoforte, 1967; Tokio, 1968; Il Cairo, 1968; Haifa, 1970; Oslo, 1972; ecc…) e si intensifica l’interesse per il libro d’artista, coltivato sin dai primi anni Sessanta. Molti degli artisti presenti nell’Atelier collaborano con poeti e scrittori nella realizzazione di volumi di particolare pregio, in cui l’arte astratta dialoga in maniera creativa con la parola scritta. Le illustrazioni infatti sono affidate a pittori e scultori che reinterpretano artisticamente le tecniche incisorie, curandone personalmente la riproduzione con il risultato di tirature limitatissime di particolare pregio. Le “pubblicazioni” iniziano con due antologie, la prima dedicata ai Poeti americani (1963), con testi di William Carlos Williams, John Ashbery, Michael Benedikt, Bill Berkson, Joseph Ceravolo, Gregory Corso, Frank O’Hara, Kenneth Koch, James Schuyler, John Wieners, e litografie di Angelo Savelli; la seconda dedicata invece ai Poeti sovietici (1964), a cura di Giancarlo Vigorelli, con traduzioni di Angelo Maria Ripellino, e incisioni di Umberto Mastroianni (i poeti antologizzati sono: Majakovoskij, Pasternak, Achmatova, Cvetaeva, Mandel’stam, Zabolockij, Evtuscenko, Voznescensckij, Achmatulina). Si prosegue con: La Faccia nascosta della luna (1964), incisioni di Pasquale Santoro e poesie di Carla Vasio; Das bad der Diana (1964), incisioni di Gastone Novelli e un testo di Pierre Klossowski; Viaggio in Grecia (1966), testo e incisioni di Gastone Novelli; Los ojos de Picasso (1966), testo e incisioni di Rafael Alberti; Omaggio a Cagli (1967), testo, incisioni e disegni di Rafael Alberti; Omaggio a Mastroianni (1967), testo, incisioni e disegni di Rafael Alberti; Omaggio a Mirò (1967), testo e incisioni di Rafael Alberti; Mais si vous vuolez pourrir en paix (1968), testo e incisioni di Gastone Novelli; Una ragione privata (1968), prefazione di André Pieyre de Mandiargues, poesie di Francesco Smeraldi e incisioni di Gastone Novelli; Il parlar rotto (1972), testo di Jean Clarence Lambert e incisioni di Achille Perilli; Vento Furente (1972), con uno scritto di Libero De Libero, testo e incisioni di Umberto Mastroianni; Pro Avibus (1974), una poesia di Diego Valeri con incisioni di Piero Dorazio, Achille Perilli, Toti Scialoja; Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1974), poesie di Cesare Pavese, incisioni di Nanni Lisa; Il diavolo (1975), testo e incisioni di Gianni Novak; Poeti italiani (1976), a cura di Raffaella del Puglia, poesie di Raffaella del Puglia, Umberto Mastroianni, Eugenio Montale, Nelo Risi, Giuseppe Ungaretti, incisioni di Umberto Mastroianni; Hommage à Léopold Sédar Senghor (1976), con scritti di Marisa Volpi Orlandini e Achille Perilli, poesie di Léopold Sédar Senghor, incisioni di Piero Dorazio, Umberto Mastroianni, Achille Perilli, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato; Arbres et l’isar à Lenggries (1976), con scritti di Nello Ponente, Pierre Restany, Erie Steingräber, poesie di Friederich Hölderlin e George Perec, incisioni di Antonio Corpora; Ciociaria (1977), a cura di Giuseppe Appella, nuova edizione della novella di Libero De Libero, acquaforte di Umberto Mastroianni. Una menzione particolare merita la collaborazione tra Giuseppe Ungaretti, Piero Dorazio e Renzo Romero, che ha dato luogo alla pubblicazione di cartelle e volumi: Il Volo (1968), foglio unico con una poesia di Ungaretti e un’acquatinta di Dorazio; Cinque poesie di Vinicius de Moraes (1969), traduzione delle poesie di Ungaretti e incisioni di Dorazio; Croazia segreta (1969), poesie di Ungaretti e incisioni di Dorazio; L’impietrito e il velluto (1970), foglio unico con una poesia di Ungaretti e due incisioni di Dorazio; segue, nel 1981, la nuova edizione, curata da Giuseppe Appella e arricchita da tre acquetinte di Dorazio, della poesia Piccola Roma, già edita nel volume di disegni di Orfeo Tamburi, dal titolo eponimo (Urbinati 1944).

La “Grafica Romero” cessa la sua attività nel 1986. Gran parte delle opere prodotte dalla stamperia sono state donate nel 1977 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, nel 1984 al Museo Civico d’Arte Contemporanea di Gibellina e all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma nel 1986, come documentano i cataloghi – cui si rimanda per maggiori informazioni - Donazione Flavia e Renzo Romero, a cura di F. Abate, A. Becchetti, Siracusa, Zangara Stampa, 1984; La linea astratta dell’incisione italiana. Stamperia Romero 1960-1986, a cura di F. Di Castro, Milano, Electa, 1989.

Si segnala inoltre il sito http://romero.org.uk/1_etchings/index_etchings.html e la pubblicazione on line http://romero.org.uk/PDF/alcuni_aspetti_grafica_romero.pdf

[Teresa Spignoli]