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Il Bisonte


Nel 1959, dopo il rientro da un breve soggiorno in Scozia, dove apprende la tecnica litografica, Maria Luigia Guarita fonda a Firenze, in via Ricasoli, la stamperia d’arte Il Bisonte, che si specializza fin da subito nella tradizione tecnica litografica. A sostegno della sua nuova attività, si riunisce un gruppo di intellettuali, fra i quali si segnala la presenza di Giorgio Luti, Carlo Ludovico Ragghianti, Enrico Vallecchi, Edoardo Strigelli e Aritsto Ciruzzi, che disegna il logo della stamperia. I primi artisti a essere chiamati per avviare una collaborazione con la stamperia sono Carmassi, Moreni, Scanavino e Gio Pomodoro. Tuttavia, all’inizio della sua attività Il Bisonte non riscuote successo, e solo più tardi, quando Enrico Vallecchi chiama artisti del calibro di Soffici, Severini, Carrà e Magnelli si intravedono i primi risultati positivi e si ha l’attenzione da parte di un pubblico sempre più vasto. Numerosi infatti sono gli artisti, italiani e stranieri, chiamati a collaborare con la stamperia, e fra questi vanno ricordati Maccari, Bartolini, Guttuso, Mattioli, Faraoni, Venturi, Annigoni, Tamburi e Picasso, che nel 1960 stampa l’unica litografia realizzata in Italia. Dopo il 4 novembre del 1966, giorno dell’alluvione di Firenze, molti artisti accorrono per dare il loro contributo all’opera di ricostruzione della stamperia, i cui locali erano stati completamente sommersi dall’acqua dell’Arno. Fra questi si segnala la presenza di Henry Moore, che realizza una serie di incisioni per Il Bisonte. Negli anni che vanno dal 1969 al 1996 Il Bisonte, oltre a fondare una collana di poesia diretta da Renzo Gherardini, si dedica anche al settore dell’editoria d’arte. Nel 1978 viene promossa un’iniziativa dal nome “Paralleli”, che prevede la pubblicazione di una collana di testi letterari illustrati, fra cui si segnalano: Garcia Lorca, La sposa infedele, con litografie di Aldo Salvadori (1978); Stephane Mallarmé, Mallarmé interpretato da Viani, tradotto da Luzi (1978); Roberto Coppini, Suite inglese, con quattro acqueforti di Cacciarini (1979); Niccolò Machiavelli, La mandragola, con sei litografie di Pietro Annigoni (1980). Nel 1983 il Bisonte diventa un Centro Culturale no-profit e, sempre nello stesso anno, presso le antiche scuderie di Palazzo Serristori, viene aperta la Scuola Internazionale di Grafica d’Arte, diretta dal prof. Rodolfo Ceccotti, con lo scopo di mantenere in vita sia le tecniche tradizionali dell’incisione sia quelle della litografia su pietra. L’attività del Bisonte prosegue negli anni successivi come Centro Culturale, Stamperia e Galleria. Nel 2005 la galleria e la scuola si fondono insieme dando vita a un’unica realtà, e così nasce la “Fondazione Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica”.

Per maggiori informazioni sull’attività editoriale de Il Bisonte, si segnala il volume: Il Bisonte sono io: due mostre per ricordare Maria Luigia Guaita e i 50 anni del Bisonte, mostra e catalogo a cura di Fondazione Il Bisonte e Biblioteca Nazionale Centrale Firenze, Firenze, Fondazione Il Bisonte, 2009.

[Marco Proietto]