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Continuum


La dicitura Continuum appare per la prima volta sulla rivista «Linea – Sud» (nn. 5-6), per indicare, a firma di Luciano Caruso e Giovanni Polara, una serie di testi figurati che vanno dal medioevo (Juvenilia Loeti) sino alle sperimentazioni verbovisive contemporanee (Roland Sabatier, Isidore Isou, Spacagna, Roberto Altmann, Mouloik, Lemaitre, Reuterswärd, Ilse e Pierre Garnier, Julien Blaine, Carriedo, Angel Crespo, Gòmez Bedate, José Maria Iglesias, Antònio Aragâo). Col tempo, l’etichetta Continuum comincia ad indicare una vera e propria linea di ricerca, un gruppo d’avanguardia, che trova in Luciano Caruso e Stelio Maria Martini l’indiscutibile fulcro attorno a cui ruotano le esperienze artistiche di altri poeti e pittori, e che individua come comune obiettivo il superamento delle singole discipline artistiche, a utopico inseguimento del miraggio della fusione delle arti, come dichiara lo stesso Caruso nella prefazione all’antologia Il gesto poetico. Il Gruppo Continuum promuove quindi la pubblicazione dei fogli «Continuum», realizzati da numerosi artisti e il cui Comitato Direttivo è costituito da Giuliano Della Casa, Mario Diacono e Mario Persico, oltre a Caruso e Martini. A ciò seguono pubblicazioni periodiche come «Continuazione a/z», ovvero alcuni fascicoli di riviste, come «Uomini e idee», diretta da Corrado Piancastelli (segnatamente i numeri che vanno dal 13 al 25, tra il 1968 e il 1970, e dall’1-4 della nuova serie della rivista pubblicata nel 1975) e di «Logos» (n. 2, 1973). Caruso e Martini, inoltre, collaborano alla realizzazione dei numeri 8, 9, e 1 di «Ana eccetera», mentre la rivista «Silence’s weke», ideata e diretta dallo stesso Caruso, esce in un unico numero. Vanno segnalati ancora i “quaderni di Continuum”, pubblicati tra il 1964 e il 1974, alcuni dei quali escono in edizione limitata di 100 esemplari numerati, a cui collaborano, tra gli altri, Martini, Polara, Diacono, Villa, Visco, Fittipaldi, Piemontese, Carpentieri, Gallina, Marcheschi, Cavallo. Non si possono poi tralasciare le pubblicazioni in serie su piccolo formato (i Lilliput, Patterns) che tracciano una vera e propria storia dell’avanguardia per come la intende il gruppo. Caruso e Visco promuovono pure la realizzazione di una serie di film sperimentali tra cui meritano di essere ricordati almeno La ricerca del tempo presente e L’enorme tragedia del sogno. L’ultima pubblicazione di Continuum è costituita dai fogli a circolazione privata di «E/mana/azione», che escono tra il 1976 e il 1981.

[Federico Fastelli]