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Enzo Cucchi


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Enzo Cucchi (Morro d’Alba – AN, 14 novembre 1949) inizia la sua carriera pittorica da autodidatta, cui accompagna un’attività letteraria e poetica. Negli anni Settanta, in particolare, frequenta la cerchia dell’editore “La Nuova Foglio” di Macerata presso cui pubblicherà nel 1976 la raccolta di scritti Il veleno è stato sollevato e trasportato. Nello stesso periodo frequenta Mario Diacono e inizia a collaborare a Roma con Sandro Chia, Francesco Clemente e Mimmo Paladino. Partecipa alle mostre dedicate alla Transavanguardia che si tengono, nei primi anni Ottanta, a Basilea, Amsterdam, Londra e a importanti rassegne come la XXXIX Biennale di Venezia e la XI Biennale di Parigi (1980), il “Westkunst” di Colonia (1981), la IV Biennale di Sidney, “Documenta 7” a Kassel e “Zeitgeist” a (Berlino 1982). Una prima bibliografia degli scritti sull’arte di  Enzo Cucchi comprende: La cerimonia delle cose, a cura di Mario Diacono, New York, P. Blum, 1985; Sparire, con uno scritto di Bice Curiger, New York, P. Blum, 1987; Le parole di Enzo Cucchi, a cura di Francesca Alfano Miglietti, Roma, Monti Associazione culturale, 1990; e Enzo Cucchi. Scritti scelti dal 1983 al 1993, a cura di Ida Gianelli, con la collaborazione di Mario Codognato, Torino, Allemandi, 1995. Per quanto riguarda le edizioni d’arte e i libri illustrati dall’artista, oltre alla realizzazione di Stazione Paradiso con Maurizio Cucchi (Edizioni Rizzardi 1994) si ricordano: Renato Minore, Non so se più di prima, prefazione di Giuseppe Pontiggia e cinque disegni di Enzo Cucchi, Spinea, Edizioni del Leone, 1985; Francesco Serrao, Il boscaiolo magico e la civetta, Milano, Giancarlo Politi, 1989; Gian Ruggero Manzoni, L’impresa, Ravenna, Essegi, 1992; Esopo, Il lupo e la gru, prefazione di Francesco Leonetti, Milano, Edizioni Rizzardi, 1992; Tom Raworth, Against ruins, copertina di Enzo Cucchi, traduzione e postfazione di Milli Graffi, Rita Degli Esposti e John Gian Modena, Modena, Fondazione Cassa di risparmio di Modena, 2007, realizzato nell’ambito del Premio “Antonio Delfini”. Si ricorda inoltre nel 1993 la pubblicazione di Poeti italiani al telefono, a cura di Renato Minore, con disegni originali di Enzo Cucchi e una introduzione di Mario Soldati, realizzata per i sessant’anni del gruppo STET, che raccoglie poesie di: Elio Filippo Accrocca, Edoardo Albinati, Franca Bacchiega, Nanni Balestrini, Mario Baudino, Dario Bellezza, Piero Bigongiari, Donatella Bisutti, Roberto Carifi, Anna Cascella, Patrizia Cavalli, Daniele Cavicchia, Alessandro Ceni, Luca Cesari, Giuseppe Conte, Rosita Copioli, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Gianni D’Elia, Sergio de Risio, Elio Fiore, Franco Fortini, Biancamaria Frabotta, Giovanni Giudici, Vivian Lamarque, Franco Loi, Mario Luzi, Valerio Magrelli, Giorgio Manacorda, Dacia Maraini, Alda Merini, Roberto Mussapi, Nico Orengo, Ottiero Ottieri, Renzo Paris, Elio Pecora, Daniele Pieroni, Umberto Piersanti, Giovanni Raboni, Silvio Ramat, Nelo Risi, Jacqueline Risset, Paolo Ruffilli, Edoardo Sanguineti, Gregorio Scalise, Gabriella Sica, Giovanna Sicari, Maria Luisa Spaziani, Patrizia Valduga, Valentino Zeichen.

Per una bibliografia sull’opera di Enzo Cucchi si rimanda a: Enzo Cucchi, a cura di Gianni Mercurio, Milano, Electa, 2002.

[Marco Corsi]