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Giuseppe Guerreschi


Giuseppe

Guerreschi

Giuseppe Guerreschi (Milano, 1929 – ivi, 1985) ha fatto parte, nella prima metà degli anni Cinquanta, del gruppo milanese riunito sotto l’insegna del “Realismo esistenziale” e successivamente di “Nuova Figurazione”, assieme ad artisti quali Gastone Novelli, Achille Perilli, Mimmo Rotella, Mario Schifano e Renzo Vespignani. Il recupero dell’immagine in Guerreschi, benché fortemente polemico nei confronti dei neo-figurativi, si differenzia per la carica di ironia che pervade le sue opere, ideologicamente impegnate, come testimonia anche lo scritto di Paolo Volponi che introduce il volume Guerreschi. Varianti, Bologna, Edizioni Bora, 1980 e prima ancora la sua collaborazione in veste di grafico al settimanale «Mondo nuovo» dal settembre del ’61 all’aprile del ’63, che nel 1964 diventerà il giornale del Psiup. La contaminazione delle tecniche e delle tematiche, con esiti vicini all’arte pop americana, e con chiari riferimenti al dada e al surrealismo, è caratteristica della sua produzione, con particolare riferimento ai cicli: Judaica (1966), I Profeti (1968-1969), Fogli privati (1971-1972) e Vietnam-suite, quest’ultimo pubblicato nel catalogo omonimo con un testo di Danilo Montaldi a Torino per le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo nel 1974 in 1000, delle quali 200 contengono una acquaforte originale. Negli anni precedenti, per tramite del gallerista americano Charles Feingarten, Guerreschi organizza mostre personali a Chicago, San Francisco e New York; partecipa inoltre alle Biennali di Venezia del 1958, 1960, 1964 e 1972. Poco dopo la sua morte, Renato Barilli gli ha dedicato una mostra antologica, aperta nel dicembre 1986 alla Rotonda di via Besana, a Milano, il cui catalogo è stato stampato da Electa nel 1986, mentre l’anno precedente era stato pubblicato Giuseppe Guerreschi, testo di Giovanni Testori, Parma, Galleria d’arte La Sanseverina, 1985.

Per quanto riguarda le collaborazioni con i poeti e la realizzazione di edizioni d’arte si ricordano nell’ordine: 5 acqueforti di Giuseppe Guerreschi. 5 descrizioni in atto di Roberto Roversi, a cura di Alberto Carrain, Padova, A.M. Prandstraller, 1963; Storia antica di Lamberto Pignotti, con tre acqueforti di Giuseppe Guerreschi, Urbino, Istituto Statale d’Arte, 1964; e La ragazza d’osteria. Imitazione dalla “Copa” dell’“Appendix vergiliana” di Andrea Zanzotto, con una acquaforte originale di Giuseppe Guerreschi, Milano, Scheiwiller, 1982.

[Marco Corsi]