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Silvano Campeggi


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Campeggi

Silvano Campeggi, detto “Nano”, nasce a Firenze il 23 gennaio 1923. Frequenta la Scuola d’Arte nel capoluogo toscano, ed è allievo di Ottone Rosai e Ardengo Soffici. Lavora come illustratore presso la Zincografia fiorentina (che in quegli anni stampa molti manifesti cinematografici) e nel dopoguerra si trasferisce a Roma, dove frequenta lo studio di Orfeo Tamburi; in questo periodo conosce Gigi Martinati, Alfredo Capitani e Anselmo Ballester, che nel ’45 avevano dato vita alla “Premiata ditta B.M.C”, attiva nell’ambito della cartellonistica cinematografica. Inizia a lavorare per la ditta e nel ’46 firma il suo primo manifesto per il film Aquila nera di Riccardo Freda. In seguito al successo del manifesto entra a far parte della Metro-Goldwyn-Mayer, che riapre in quegli anni i suoi uffici a Roma e inizia a firmare i suoi manifesti con il soprannome di Nano che già usava per le vignette satiriche. Lavora per le maggiori case cinematografiche americane (Metro Goldwin Mayer, Universal, Paramount, RKO, Dear Film), realizzando più di 3000 manifesti, tra cui si ricordano quelli creati per Via col vento, Un americano a Parigi, Cantando sotto la pioggia, West Side Story, Casablanca, Colazione da Tiffany, La gatta sul tetto che scotta. Nel 1964 vince il premio come miglior cartellonista, la “Spiga Cambellotti”, ma cinque anni dopo abbandona la sua attività per il cinema, e si trasferisce di nuovo a Firenze, dedicandosi soprattutto alla pittura. Nel ’70 realizza su commissione del Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, cinque grandi quadri con scene di battaglia del Risorgimento, il ritratto a Salvo D’Acquisto, eroe della Resistenza dal quale nel 1975 le poste italiane hanno tratto il francobollo e nel 1979 esegue un volume di ritratti come Albo d’oro dell’Arma dei Carabinieri. Prosegue, inoltre, la sua attività di illustratore per la casa editrice Vallecchi, per cui già nel 1955 aveva illustrato Orzowei di Alberto Manzi, vincendo il premio “Anderson” per l’illustrazione del libro. Nel 1989 realizza tre xilografie per la cartella Firenze scritta, con una poesia di Piero Bigongiari, e una nota di Luigi Cavallo; l’opera è presentata dall’Azienda autonoma del Turismo presso la Loggia Rucellai. Iniziano le mostre dedicate alla sua attività di cartellonista e alla sua opera pittorica, a partire dall’esposizione allestita presso Palazzo Medici Riccardi di Firenze Il cinema nei manifesti di Silvano Campeggi, seguita nel 1995 dalla personale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, con pitture originali dei manifesti e ritratti di attori e registi da lui conosciuti; tre anni dopo Enrico Crispolti cura la mostra Sogni attaccati ai muri, tenutasi presso il Castello di Poppi. Nel ’95 realizza trentacinque dipinti ispirati al calcio storico fiorentino esposti in mostra al Palagio di Parte Guelfa di Firenze e a Lione, in Francia; nel 2000 riceve il “Fiorino d’Oro” conferito dalla città di Firenze. Nel 2001 è allestita una mostra a Bagno a Ripoli (Firenze) con pubblicazione del volume C’era una volta il cinema. A Siena realizza il drappellone per il Palio dell’Assunta e la mostra Pittura in diretta: È Palio, nel 2015.

Per maggiori informazioni sulla sua opera, si veda il volume Nano Campeggi, a cura di Francesco Gurrieri, Firenze, Polistampa, 2005.

[Teresa Spignoli]