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Il trionfo e l'esilio


Firenze

Edi Grafica R2B2

1985

L’opera contiene il testo della poesia Il trionfo e l’esilio di Piero Bigongiari, intercalato da sette acqueforti originali Giuseppe Lambertucci. È assente l’indicazione dell’editore; le acqueforti sono state realizzate dalla stamperia  Edi Grafica R2B2 di Firenze; i testi dalla tipografia Eurograf di Lucca; il portafolio dalla Cartotecnica Tofanelli di Empoli. Le incisioni sono state presentate da Pier Carlo Santini al Gabinetto Letterario G. P. Vieussieux in Palazzo Strozzi a Firenze, nel 1986.

Colophon:
«Le sette Acqueforti di questa cartella di Giuseppe Lambertucci con testo inedito in versi “Il trionfo e l’esilio” di Piero Bigongiari sono state stampate dalla stamperia EDI-Grafica R2-B2 nella sua sede di Firenze. Ne sono stati stampati 50 esemplari numerati da 1 a 50, più venti esemplari segnati da 1 a XX fuori commercio e quindici esemplari siglati da A a Q riservati ai critici. Carta delle Cartiere Magnani di Pescia. Composizione in carattere Times e stampa della Tipografia Eurograf di Lucca. Portafolio della Cartotecnica Tofanelli di Empoli. Le lastre dopo la tiratura sono state punzonate. Finita di stampare nel Luglio 1985. Tutte le cartelle recano sul colofon la firma del poeta e dell’artista».

L’esemplare su cui è condotta la schedatura è il n. XII, ed è stato consultato presso la Libreria Antiquaria Gozzini di Firenze.

Descrizione fisica: 
Una cartella (portafolio) in tela grigia, con impresso in stampatello blu l'indicazione del titolo e degli autori
Dimensioni: 71,2x51 cm.
[16] c. sciolte


La cartella contiene la poesia di Piero Bigongiari Il trionfo e l’esilio, accompagnata da sette acqueforti dell'artista, ciascuna delle quali reca a lapis la firma e il numero dell’esemplare (XII/XX), assieme a una didascalia riportante un verso della poesia di Bigongiari.

Si indicano, nel loro ordine, le didascalie apposte sotto le incisioni:
[«mescola l’ocra e la favilla il vento»]
[«l’immortale / abbraccio come il fondamento tiene / su alto il tetto…»]
[«Il trionfo è l’esilio, o un lungo esilio / è il trionfo?»]
[«il sangue d’un costato che ancora sanguina»]
[«né i voli hanno altre tracce, s’allontanano»]
[«sa che deve arrivare il depredato, / colui che non ha nulla oltre il suo fiato»]
[«La giustizia, il suo lampo che non giudica»]

La poesia di Bigongiari, datata «28 agosto-8 settembre 1982», è indicata come inedita al momento della pubblicazione. Sarà poi raccolta, con il titolo Inno diciottesimo. Il trionfo e l’esilio, nell’antologia Autoritratto poetico (Firenze, Sansoni, 1985), che ne anticipa la confluenza in Col dito in terra. Capitoli I-XII (1984-1981) (Milano, Mondadori, «Lo Specchio», 1986). Qui il titolo resta Inno diciottesimo. Il trionfo e l’esilio, mentre la sezione in cui confluisce il testo, la decima, è intitolata Il trionfo e l’esilio e non contiene altri componimenti; si segnala inoltre l’aggiunta del distico finale («ne v’è regresso della storia che / ne elimini quei prensili furori»).

[Federico Mazzocchi]