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TAU/MA


«Post-rivista dedicata alla creatività in tutte le sue forme»: questa la presentazione di Tau/ma fatta dagli stessi curatori, Mario Diacono e Claudio Parmiggiani, nel n. 5 del 1978. Tau/ma è in effetti la raccolta di «una serie di lavori originali che alludono al libro ma trascendono il libro nel senso corrente del suo uso. Tali lavori hanno infatti in comune una tensione alla “visualizzazione” del discorso, e i loro autori sono generalmente artisti o scrittori visuali. Si può dire insomma che tutti i testi pubblicati da Tau/ma rientrino in qualche modo nella categoria “libri d’artista”, sia che essi si riducano alla documentazione di una performance […] o di installazione […], sia che costituiscano testi originali di scrittura visuale […] e di poesia verbale […], sia che, infine, si presentino come lavori ideologico-concettuali […], concretazioni tipografiche di scultura […] e di scrittura e immagine». Ogni numero della rivista si presenta come una scatola di cartone rigido sulla quale è indicata la numerazione e l’anno di pubblicazione. All’interno della scatola, che funge dunque da collettore, vi sono diversi volumi rilegati che contengono i testi e i documenti del numero. La rivista fu pubblicata dall’editore Achille Maramotti. Questi i volumi consultati:
n. 1 1976 (scritte in copertina di colore rosso): testi: Mario Diacono: Hypercalipsis (1973); Claudio Parmiggiani: Eraclito (1973); Gian Pio Torricelli: Stechiotrono (1964) e Eubasé o follia (1964-1974). Documenti: Bernard Bauhus: Libro di un solo verso (1617), a cura di C. Parmiggiani. Colophon: «di TAU/MA 1, stampato a Reggio Emilia nel mese di novembre del 1975, sono stati tirati cinquecento esemplari non numerati, e, inoltre, cento esemplari riservati agli autori, di cui ciascuno ha firmato e numerato con numeri da I a L, il proprio testo»
n. 2 1976 (scritte in copertina di colore verde): testi: Vito Acconci: Plot (1974); Luigi Ballerini: The booke of the last of the Mohegans (1975); Julien Blaine: Autopsies (1975/1967/1976); Heinz Gappmayr: Aspekte (1975/1976). Documenti: Giovan Battista Della Porta: Steganografie (1602) a cura di M. Diacono; Jirì Kolár: Gersaints Aushängeschild (1966). Colophon: «di TAU/MA 2, stampato a Reggio Emilia nel mese di luglio 1976, sono stati tirati cinquecento esemplari, non numerati. Di ogni testo sono stati inoltre tirati cinquanta esemplari riservati all’autore, che li ha numerati e firmati»
n. 3 1977 (scritte in copertina di colore blu): testi: Haroldo de Campos & Regina Silveira: Il m ago dell’om ega (1955-1956), Labirinti (1961); Emilio Villa: Alphabetum Coeleste (1976); Agnes Denes: Paradox and essence (Philosophical Drawings) (1976) . Documenti: Raimondo di Sangro: Parole maestre (1750), a cura di C. Parmiggiani. Il colophon precisa che la stampa è avvenuta nel marzo 1977 e la tiratura è di 500 copie più 50 numerate.
n. 4 1977 (scritte in copertina di colore arancio): testi: Joan Jonas: Mirage (1976); JCT: Thothality (1973/1974); Adalgisa Lugli: Teatro delle miserie e dei prodigy. Il Santuario delle in riva al lago di Mantova (1977); Ladislav Novák: Testi 1961-1976 (traduzione di Marina Poggi) (1976); Emilio Prini: Zwei Texte; Adriano Spatola: Cantico delle creature (1976). Documenti: Aleksej Krucënych: Semivivo. Dis. di Mich. Larinov (traduzione di Elisabetta Fermani)(1913). Non è presente nell’indice, ma è inserito nel volume anche Antonio Delfini, Manifesto per un partito conservatore e comunista (1951). La stampa avvenne, secondo quanto indicato dal colophon nel settembre 1977. Stessa tiratura dei precedenti.
n. 5 1978 (scritte in copertina di colore viola): testi: Luciano Caruso: Piccola teoria della citazione (1974); Jochen Gerz: Paul M. (1969-70); Madeline Gins: Intend (1973) (traduzione italiana di Alma Davanzato); Giulia Niccolai: Facsimile (1976); Richard Nonas: What do you know?; Michelangelo Pistoletto: Le stanze (ottobre 1975 – settembre 1976). Documenti: Francesco Cangiullo: Caffeconcerto. Alfabeto a sorpresa (manoscritto) (1916) (a cura di Luciano Caruso). È allegato a questo numero un fascicolo di presentazione ed esplicazione delle caratteristiche principali della rivista.
n. 6 1979 (scritte in copertina di colore oro): testi: Luciano Bartolini: Kubla Khan (1978); JCT: Maza (1975-76); Adriano Malavasi: Storie vere ed extravere (1972); Edoardo e Federico Sanguineti: Papiro. Testo criptopittorico di Federico Sanguineti. Illustrazioni verbali di Edoardo Sanguineti (1978); Carlo Severi: Anticatarsi (1975/1979); Patrizia Vicinelli: Apotheosys of a Schizoid Woman (1969/1970). Documenti: Baldassarre Bonifacio: Musarum liber XXV / Urania (1628) a cura di Dick Higgins e Luciano Caruso; El Lissitzkij: Di 2 quadrati (1922). La stampa è del dicembre 1979, secondo quanto riportato dal colophon. Medesima tiratura.
n. 7 1981. In questo numero vi è un cambio di formato: al posto della scatola di cartone viene qui utilizzata una cartellina rigida. All’interno di essa vi sono solamente due volumi, ovvero il volume “Tau/ma 7” che rilega insieme tutti i testi e i documenti, e il volume di Alexej Krucënich, Chlebnikov inedito. Testi: Emilio Villa: Verboracula (1929-1980); Konrad Balder Schäuffelen: Sand Uhr Fata Morgana (1981); Jannis Kounellis: Hotel Louisiane (1979); Francesco Pellizzi: Notes from three promenades through Walter De Maria’s Lightning Field (1978); Claudio Parmiggiani: Senza titolo (1979-1981); Remo Guidieri: Doppio orizzonte (1979/1980); Mimmo Paladino: Una piccola storia (1980); Robert Lax: Moth er of dark (1977); Carlo Finale: Orfeo e Dioniso. L’invenzione della parola: enfatizzazione dell’udito, inaridimento della vista (1980). Documenti: Tommaso d’Aquino: Aurora Consurgens (con una nota di Adalgisa Lugli); Alexej Krucënich: Chlebnikov inedito (volume separato). In questo numero sono trascritti gli indici degli autori e delle opere pubblicate nell’intera serie. Colophon: «Di Tau/ma 7, edito nel mese di ottobre 1981, sono stati tirati 1100 esemplari numerati. Hanno curato la stampa Renato Onano a Reggio Emilia e Alvaro Becattini presso la Grafis Industrie Grafiche di Bologna. Per la pubblicazione di Chlebnikov inedito si ringraziano Maurizio Marzaduri e Carlo Riccio. Referenze fotografiche: Antonio Guerra, Paolo Mussat Sartor, Zentralbibliothek Zürich». La copia consultata è la n. 2 conservata presso l’Archivio Luciano Caruso di Firenze.
[Federico Fastelli]


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