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Roberto Sanesi


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Roberto Sanesi (Milano, 18 gennaio 1930 – Milano, 2 gennaio 2001), inizia la sua attività nell’ambito artistico e letterario nella Milano degli anni Cinquanta. Nel 1952 avvia una collaborazione con la rivista «aut aut» di Enzo Paci, sulla quale pubblica studi di letteratura inglese contemporanea, nonché le sue prime traduzioni dei versi di T. S. Eliot e Dylan Thomas. Partecipa alle vicende delle coeve ricerche figurative, ed aderisce al Movimento Nucleare nel ruolo di critico. L’esordio poetico avviene nel 1957 con la raccolta Il feroce equilibrio, seguita da Poesie per Athikte (1959), e dai volumi del decennio successivo (Oberon in catene, 1963; Rapporto informativo, 1966; L’improvviso di Milano, 1969) che insieme formano la prima stagione della sua attività creativa. Gli anni immediatamente seguenti sono all’insegna di esperienze multiformi: nel 1958 compie il suo primo viaggio a Swansea, nel Galles del Sud, dove conosce il pittore Ceri Richards e il poeta Vernon Watkins; viene invitato al Salzburg Seminar in American Studies (1958) e passa un semestre alla Harvard University come resident poet (1960). Dirige inoltre la collana «Piccola Fenice» della casa editrice Guanda e collabora con numerose riviste tra i quali «Inventario», «il verri» e con le gallerie milanesi Schwarz, Schettini, Salone Annunciata. Dopo la traduzione delle Poesie di Thomas (Guanda 1954) prosegue con le edizioni dei versi di Eliot (Bompiani 1961), Yeats (Lerici 1961) e Watkins (Guanda 1968). In questo periodo iniziano inoltre ad infittirsi la sue collaborazioni editoriali, con artisti come Marialuisa De Romans (Work in progress, 1962), Rodolfo Aricò (Otto improvvisi, 1965), Gianni Dova (Amico mio, è questa Sleepy Hollow?, 1965), Lucio Del Pezzo (Esperimento sul metodo, 1967) ed Enrico Baj (Plastik Plastik, 1969). Nel corso degli anni Settanta pubblica un volume di narrativa (Il polvere e il giaguaro, 1972), e le raccolte Alterego & altre ipotesi (Munt Press 1974) e La cosa scritta (Guanda 1977), con le quali apre la seconda stagione della sua attività poetica. Dal 1970 al 1975 dirige Palazzo Grassi a Venezia. Nella sua produzione di questo decennio prevalgono gli scritti d’arte, tra i quali sono di particolare rilevanza le opere monografiche dedicate a Ceri Richards (Cerastico 1973), Hans Richter (La Nuova Foglio 1976), Henry Moore (La Nuova Foglio 1977), José Luis Cuevas (Centro Arte-Zarathustra 1978) e Emilio Scanavino (La Nuova Foglio 1979). Inolte, è attivo come curatore di edizioni d’arte presso le case editrici Cerastico e M’Arte, dirigendo per quest’ultima la collana «Immagini e Testi» insieme a Luigi Majno. Realizza un numero cospicuo di libri illustrati con Enrico Baj (Alterego e altre ipotesi, 1970; Le lièvre de la lune, 1970), Roberto Crippa (Di alcune strane visioni, 1970), Emilio Scanavino (Ipotesi dell’ospite inatteso, 1970; Un lavoro difficile, 1970; Il muro delle immagini, 1977), Walter Valentini (Little Johnny’s foolish invention, 1970; Erasmus, 1974), Ceri Richards (Elegiac Sonnet, 1970; Harrington Gardens Suite, 1972; Viaggio verso il Nord, 1972), Concetto Pozzati (Lassù sulle montagne…, 1972; Anatomia della bellezza, 1974), Valeriano Trubbiani (Variazioni su un documento di Machiavelli redatto intorno al 1503, 1972; Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino […], 1974), Mino Maccari (Lunch at Mussolini’s, 1972) e Renzo Oggioni (Tre alberi, 1972; Milano: dentro di sé, 1973; Testimonianza in lapide e forma di racconto, 1974), solo per citare i nomi più ricorrenti. Alla sua attività editoriale si aggiunge la collaborazione con la Stamperia d’arte Severgnini nel corso degli anni Ottanta, presso la quale cura una serie di edizioni tra cui L’incauto stregone di Coleridge (1983), Il risveglio di Finnegan di James Joyce (1983) e Venticinque sonetti di William Shakespeare (1985). Negli ultimi due decenni della sua attività Sanesi traduce altri autori importanti – Blake (Guanda 1980), Carroll (Edizione Club 1982), Crane (Garzanti 1984), Marlowe (Fabbri 1986) – nonché Il Paradiso peduto di Milton, per il quale Enrico Baj esegue quaranta acqueforti (Mastrogiacomo 1987). Pubblica inoltre diversi volumi di poesia (Recitazione obbligata, 1981; Il secondo profilo di Alterego, 1982; Téchne, 1984; La differenza, 1988; Senza titolo, 1989; Mercurio, 1994) e due di narrativa (Malbianco, 1980; Lettera seconda, 1980). Prosegue le sue numerosissime collaborazioni con artisti già noti, come Enrico Baj (Golfo mistico, 1982; La caccia allo snark, 1986; La visita, 1994; Un viaggio a Dèlire, 1995) e Lucio del Pezzo (Techne, 1983; La bottega del vetraio, 1985; Il primo giorno di primavera, 1999) a cui si aggiungono Alfredo Cifani (Landscapes, 1981; Eurithmia, 1997), Francesco Greco (Attorno a oggetti variabili, 1983; Alterego considera lo spazio, 1987), Mimmo Paladino (Gerontion, 1988). Sempre nello stesso periodo vengono esposte le sue scritture visuali - una pratica che esercita dagli anni Sessanta - delle quali, dopo alcune mostre collettive, tiene personali nel 1987 e 1992 presso la Biblioteca Civica di Muggiò e la Galleria Annunciata. Nel 2000 viene pubblicata la sua ultima raccolta di poesie col titolo Il primo giorno di primavera (Book Editore).

Per un’analisi del percorso artistico di Sanesi si rimanda al saggio introduttivo del volume Roberto Sanesi, Poesie 1957-2000, a cura di Renzo Cremante, Milano, Oscar Mondadori, 2010. Per una bibliografia completa delle opere si veda invece Bibliografia di Roberto Sanesi, a cura di Davide Zilli, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2009. Infine, per un’antologia delle scritture visuali si segnala Roberto Sanesi, Visibile, Castel Maggiore, Book Editore, 1991.

[Mária Palóc]