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La Bovary c'est moi


Verona

1968

La cartella fa parte della collana «I quaderni dei poeti illustrati» – a cura di Franco Riva – e comprende il poemetto di Giovanni Giudici intitolato Poesie per una voce e tre incisioni originali di Attilio Steffanoni.

Colophon: 
«Il Quaderno è doppio e riunisce sei poesie di Giovanni Giudici con tre acqueforti, numerate e firmate, di Attilio Steffanoni. La stampa è di Franco Riva, che in torchio a mano, provato more, ne ha numerato centoquaranta esemplari. Verona, autunno Mcmlxviii».

L'esemplare consultato è il n. 76 ed è conservato presso il Fondo d'Artista della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (F.A.STEA.B.1).

Descrizione fisica:
Cartella in cartone ocra, con stampato il logo delle edizioni e sulla costola l’indicazione “Giudici & Steffanoni”. 
Dimensioni: 38x28 cm.
[10] c. più 3 tavole fuori testo con le incisioni di Steffanoni.


Si indicano di seguito i testi e le opere presenti nel volume secondo l'ordine di pubblicazione:

Giovanni Giudici, Poesie per una voce (Dico che arriverai in un lungo treno del mattino…La cosa che affastello per molte notti…; Deve essere stato l’abbaglio di un momento…; Dice: ti cullo il bambino perché…; Una diavoleria ci vorrebbe – mentre ripeto…; Lontanto come la luna mi domando come puoi…)
Attilio Steffanoni, acquaforte (s.t.)
Attilio Steffanoni, acquaforte (s.t.)
Attilio Steffanoni, acquaforte (s.t.)

Le poesie di Giovanni Giudici  sono state incluse per la prima volta all’interno della raccolta Autobiologia, Milano, Mondadori, 1969, ed ora sono leggibili in G. Giudici, I versi della vita, a cura di Rodolfo Zucco con un saggio introduttivo di Carlo Ossola, cronologia a cura di Carlo Di Alesio, Milano, Mondadori, «i Meridiani», 2000.

[Marco Corsi]